29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Politiche pubbliche e bisogni delle imprese

Presentato in regione il rapporto MET Marche 2008

Badiali: “Accesso al credito e innovazione per essere pronti alla ripartenza”

ANCONA - Si è tenuta oggi, presso la sala Raffaello della sede regionale di via Gentile da Fabriano, la presentazione del Rapporto Met Marche 2008, curato dalla società Met – Monitoraggio economia e territorio, focalizzato sulle politiche pubbliche e i bisogni delle imprese.
Hanno preso parte all’iniziativa il presidente Gian Mario Spacca, l’assessore alle Attività produttive, Fabio Badiali, il curatore del rapporto, Raffaele Brancati, docente universitario presso l’Orientale di Napoli. Presenti in platea imprenditori, rappresentanti delle associazioni di categoria industriali e artigiane, tra cui il direttore di Confindustria Marche, Paola Bichisecchi, delle camere di commercio, del mondo universitario, tra cui il rettore dell’Università di Ancona, Marco Pacetti.

L’incontro è stato occasione per approfondire i risultati del rapporto, sia sui versanti relativi a piccole e medie imprese, esportazioni, internazionalizzazione, accesso al credito, marketing e formazione. Sia su quello dei dati macroeconomici regionali e delle politiche pubbliche d’incentivazione alle imprese.
«Saluto e ringrazio Brancati per il suo utile lavoro – ha detto Spacca – tanto più utile se sarà continuato e consentirà quindi un raffronto tra il 2008, anno tutto sommato dal buon andamento, e il 2009 che evidenzia grandi difficoltà. Nella fase che attraversiamo è necessaria una nuova lettura economica del territorio per capire al meglio quali siano le nuove misure più utile per uscire dalla crisi. La politica regionale di sviluppo, come evidenzia anche il rapporto, è concentrata su tre fattori: innovazione, internazionalizzazione e formazione. Sull’estero stiamo facendo grandi sforzi perché malgrado tutto la domanda mondiale sembra tenere. Ci sono paesi che crescono e che offrono quindi opportunità al made in Italy. Da questo punto di vista, la Regione ha innalzato il livello degli interventi, affiancando alla promozione estera un vero e proprio sistema di assistenza tecnica nelle aree mondiali più dinamiche: Cina, Medio oriente, Russia, Brasile sono realtà in cui sono presenti nostri centri di assistenza alle imprese. Recentemente abbiamo coinvolto anche le banche in questo nuovo approccio e questo è un fatto positivo».

Il Rapporto Met, da oltre cinque anni, presenta un quadro analitico degli interventi di politica economica effettivamente realizzati ricostruendo un quadro regionale di flussi di risorse pubbliche. Un punto di riferimento altamente qualificato e indipendente per i decisori politici. «L’indagine riguarda un notevole campione di imprese della regione – ha detto Badiali – e i suoi risultati sono utili per capire come meglio intervenire a breve e medio periodo. Dal quadro, relativo allo scorso anno, esce un’immagine delle Marche tutto sommato positiva e conferme per quanto riguarda la politica per le imprese della Regione. L’anno in corso è molto diverso da quello passato, il problema di fondo è l’accesso al credito, per questo abbiamo dato vita a un fondo di garanzia di dodici milioni di euro, con l’apporto di province e camere di commercio, concertando con le banche le modalità operative affinché le imprese marchigiane continuino ad avere liquidità sufficiente a lavorare e innovare. E poi i 100 milioni di fondi che stiamo attingendo dalla Bei, specifici per le Pmi. Occorre essere pronti a ripartire, lo scenario futuro sarà molto diverso dal presente, riconvertire e diversificare sono passaggi obbligati. La politica deve fare la sua parte, velocizzando e sburocratizzando».

In sintesi, dal rapporto, attraverso la lettura di alcune categorie di dinamismo (realizzazione di investimenti e svolgimento di attività di ricerca e sviluppo) il quadro che emerge è quello di un comportamento particolarmente virtuoso delle piccole e medie imprese. Le aziende con un numero di addetti compreso tra 10 e 249 evidenziano segnali di dinamismo molto più accentuati non solo del dato nazionale, ma anche di quello che si rileva in regioni come la Toscana, il Veneto, e in una regione di eccellenza come l’Emilia Romagna. Tuttavia l’accesso al credito e la difficoltà nel reperimento di risorse umane altamente qualificate sono fattori di debolezza rilevanti per le strategie di crescita. Il 21,2% delle imprese ha infatti dichiarato che la capacità di realizzare investimenti nell’ultimo triennio è stata limitata da difficoltà nell’accedere al credito bancario e dalla scarsa disponibilità di risorse umane qualificate. Sul versante dell’aiuto pubblico alle imprese, dall’analisi è emerso che nelle Marche le risorse complessivamente erogate nel 2007 (61,1 milioni di euro) sono sugli stessi livelli di quelle erogate nel 2002 (61,4 milioni di euro), a differenza di un quadro nazionale che vede un crollo dei flussi (-36%), segno di un aumentato impegno di parte regionale