25 aprile 2024
Aggiornato 12:30
La Cia evidenzia la necessità di un pieno coinvolgimento delle Regioni

Olio d’oliva, CIA: serve un Piano nazionale

Dare valido sostegno alle imprese in crisi e un deciso impulso alla crescita del “made in Italy”

ROMA - Il Piano olivicolo nazionale, attualmente in discussione, deve rispondere in modo concreto alle esigenze dei produttori e per la sua definitiva stesura devono essere coinvolte da subito le Regioni proprio per condividere gli obiettivi strategici. Non solo. Coerentemente con tali obiettivi vanno aggiornati gli indirizzi per il settore nei Piani di sviluppo rurale regionali.

E’ quanto evidenziato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito al recente incontro al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali durante il quale sono stati affrontati i problemi della nostra olivicoltura, che sta vivendo una fase di grande difficoltà.

La Cia evidenzia la necessità che il documento finale sia il prodotto di uno sforzo comune per tentare una lettura e una programmazione del settore in grado di precorrere i tempi, nello sforzo di prevenire le possibili evoluzioni sia del sistema economico generale sia quelle dello specifico settore. Proprio per questo motivo serve un atto di indirizzo, valido sia per le politiche nazionali che per quelle regionali, modificabile secondo necessità o secondo emergenze congiunturali.

Nel sottolineare che la riduzione dei costi e la semplificazione restano elementi irrinunciabili per la competitività delle aziende agricole, la Cia sottolinea che nel Piano la promozione abbia un ruolo di primaria importanza. Non deve essere, però, uno strumento a se stante, ma da abbinare alle risorse nazionali e regionali su obiettivi condivisi, che valorizzino l’olio «made in Italy» nelle sue articolazioni territoriali, nella tracciabilità, nella fidelizzazione del consumatore sulle qualità intrinseche delle nostre produzioni.

Per la Cia, infine, occorre un adeguamento «alla realtà del settore» della normativa in tema di aggregazione del prodotto riformulando la normativa 102/05.