12 ottobre 2025
Aggiornato 15:30

Welfare, Cgil: per uscire dalla crisi rilanciare stato sociale

Piccinini: «per molti oggi difficile una vita dignitosa»

ROMA - Difendere i redditi, estendere e migliorare la qualità dei servizi sociali e socio sanitari, rilanciare lo stato sociale come strumento universalistico per l’affermazione delle tutele e dei diritti di tutti, senza discriminazione alcuna. Sono queste in estrema sintesi le linee di interevento che la Cgil ha avanzato oggi nel corso del convegno ‘Welfare contro la crisi, ed oltre’ di presentazione di una specifica iniziativa sindacale, legata alle questioni del welfare, sui temi della contrattazione sociale, sia a livello nazionale che a quello territoriale, e che si inserisce nel percorso di mobilitazione che porterà la Cgil alla manifestazione nazionale del 4 aprile a Roma.

«La nostra battaglia per la estensione dei diritti di cittadinanza e della protezione sociale deve oggi fare i conti con una realtà dove non solo cresce la disoccupazione ma anche la soglia delle persone che pur avendo reddito non hanno però risorse sufficienti per una vita dignitosa», ha detto nel corso dell’iniziativa la segretaria confederale della Cgil, Morena Piccinini. Da queste considerazioni della dirigente sindacale, la Cgil avanza proposte per il rilancio della contrattazione come strumento di tutela: ridefinire il finanziamento sanitario, all’interno di questo dare continuità al Patto per la Salute così come la necessità di finanziare l’abolizione del «super ticket» da 10 euro; ricostituire il Fondo nazionale per la Non Autosufficienza, cancellato dal Governo dal 2010; approvare i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza Sanitaria, sbloccando il decreto fermato dal Governo, e definire finalmente i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali; adeguare il finanziamento del Fondo delle Politiche Sociali, e finanziare con un’apposita misura un Piano nazionale di lotta alla povertà e alla esclusione sociale; ripristinare le risorse assegnate alla contrattazione integrativa dei settori pubblici; confermare e applicare rigorosamente il Testo Unico in materia di sicurezza del lavoro.

Sul versante regionale e territoriale, il ruolo di Regioni e Comuni sulle politiche di sostegno al reddito e per la realizzazione di un buon welfare locale è per la Cgil «decisivo». Da qui alcune proposte di sostegno al reddito: politiche di controllo e contenimento dei prezzi - con panieri di beni e prezzi bloccati, gruppi di acquisto solidali, mercati di filiera, mercati dell’ultimo minuti - e di contenimento tariffario da realizzare attraverso la generalizzazione della tariffa sociale rapportata al reddito; interventi straordinari a sostegno delle persone che nella crisi subiscono una consistente riduzione del reddito; politiche integrate tra la fruizione di ammortizzatori sociali e politiche di formazione e riqualificazione delle competenze lavorative; politiche abitative per aumentare l’offerta di alloggi pubblici, con forme di microcredito e mutui sociali agevolati; supporto per il pagamento dell’affitto evitando così gli sfratti per morosità; infine, in ogni comune vanno attuate azioni di contrasto dell’evasione fiscale, anche per acquisire risorse da destinare ai soggetti maggiormente colpiti dalla crisi.