26 aprile 2024
Aggiornato 00:30

Crisi, Maroni: Prefetti vigileranno su credito delle banche a Pmi

«Decisione spetterà alle banche, loro riceveranno segnalazioni»

MILANO - Entro fine mese partiranno nuovi osservatori, coordinati dai prefetti, che vigileranno sull'erogazione del credito dalle banche alle piccole e medie imprese. Lo ha detto il ministro dell'Interno Maroni nel corso della trasmissione Otto e mezzo su La7. Il ministro ha detto che si tratta di una norma «che risale a dicembre del 2008: il governo - ha spiegato - ha voluto per creare in ogni provincia un osservatorio coordinato dal prefetto in cui partecipano rappresentanti delle parti sociali, delle imprese, del sindacato perchè la crisi non si rifletta sulle piccole e medie imprese con una politica restrittiva del credito non giustificata dal fatto che un'impresa non meriti finanziamenti». E' una preoccupazione forte del governo.

I prefetti non potranno decidere se dare o meno il credito a un'impresa, perchè questo spetta alla banca, ha spiegato Maroni: «Ma vogliamo evitare che le banche garantite dal governo contro il rischio di default trasferiscano il rischio su mondo delle imprese. I prefetti non avranno potere di decidere a chi dare credito, ma riceveranno segnalazioni da imprese, famiglie e cittadini che si ritengono danneggiati dal comportamento di una banca che, senza motivo, chiude una linea di credito o non dà finanziamenti che dava prima».

I prefetti - ha detto Maroni - in questo caso sono rappresentanti del governo e non del ministero dell'Interno, «non fanno i poliziotti: esprimono sul territorio un'iniziativa a tutela del mondo produttivo. Sono richieste che vengono da singoli imprenditori o cittadini che segnalano al prefetto una situazione personale che va gestita in modo riservato, deve essere fatto l'albo di chi lamenta mancato intervento delle banche. Confidiamo sul fatto che per il prefetto, autorità rappresentante del governo, possa risolvere molte situazioni di disagio che altrimenti non sarebbero risolte». Nel progetto sarà coinvolta la Banca d'Italia: le sedi provinciali parteciparanno all'osservatorio. Per Maroni «Non c'è rischio di ingerenza: il prefetto può solo segnalare una situazione che viene ritenuta anomala. Non è da intendere come commissariamento delle banche».

Maroni ha detto di aver trovato nei prefetti una competenza specifica nella materia. «Hanno portato molti casi di piccole e medie imprese che hanno avuto problemi e hanno pensato di rivolgersi ai prefetti senza conoscere l'iniziativa». Secondo Maroni non si ripeterà l'esperienza degli osservatori dell'euro, che non hanno avuto effetto. «Proviamo a realizzare un sistema che faccia raccolta di informazioni da dare a ministero dell'Economia e anche attività di moral suasion per regolare il flusso del credito dalle banche alle imprese».

Il ruolo dei prefetti come rappresentante del governo, ha ricordato Maroni, è una riforma che risale a dieci anni fa, mai attuata, «che vorrei attuare»: la trasformazione delle prefetture in Uffici territoriali del governo, con il prefetto che rappresenta il governo ed è front office per il cittadino delle organizzazioni territoriali. Una struttura che «si sposa bene con il disegno federale».