2 maggio 2024
Aggiornato 01:00
Riprendere il confronto con il gruppo entro il prossimo mese di aprile

Preoccupa il futuro del Gruppo Unilever

Lo ha dichiarato il Segretario Nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli: “è inderogabile l’avvio di verifiche specifiche nei singoli siti”

La multinazionale ango-olandese Unilever – che conta in Italia 3 stabilimenti nel comparto alimentare e la sede direzionale ed occupa circa 4.000 dipendenti tra fissi e stagionali - ha presentato il piano produttivo e di investimenti per il 2009.
Tale piano dimostra la volontà del gruppo di considerare l’anno 2009 come periodo transitorio nel quale adoperarsi solo ed esclusivamente per la riduzione e razionalizzazione dei costi.

Sul fronte degli investimenti dichiarati si evince, inoltre, l’indisponibilità a sostenere tutte le realtà produttive presenti nel nostro paese.
Sebbene, infatti, siano stati confermati gli impegni sugli stabilimenti di Caivano (dove si produce il marchio Algida) e di Sanguinetto (dove si produce Santa Rosa) per la realtà di Cisterna (area surgelati tra cui 4 Salti in Padella) non è stato previsto alcun tipo di investimento, rendendo in questo modo incerto il futuro di questa realtà.

«A questo punto» – ha dichiarato il Segretario Nazionale della Flai-Cgil Antonio Mattioli – «è inderogabile l’avvio di verifiche specifiche nei singoli siti finalizzate a definire strategie sui prodotti, sui marchi e sull’organizzazione del lavoro e prevedere la ripresa del confronto con il gruppo entro il prossimo mese di aprile».
«Non escludiamo» – ha continuato Mattioli – «la proclamazione di iniziative di mobilitazione per sostenere la necessità di investire su innovazione, sul sostegno dei marchi e sulla tutela dell’occupazione».

«Non possiamo permettere ad Unilever» – ha concluso il Segretario nazionale della Flai-Cgil – «di considerare la struttura produttiva italiana come polmone da utilizzare come contraccolpo per la gestione della crisi internazionale ed utile a fare cassa».