19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Le annuncia il Codacons

Migliaia di cause a tutela dei cittadini contro il telemarketing

La proroga non esclude i reati previsti del codice della privacy. Il lavoro non può essere alibi per la violazione dei diritti costituzionali

Il Codacons annuncia migliaia di cause da parte dei cittadini che, nei prossimi mesi, verranno infastiditi e molestati attraverso il marketing telefonico, reintrodotto col decreto Milleproroghe varato dal Governo.
Il provvedimento del Governo, infatti, stabilisce che i dati personali presenti nelle banche dati costituite sulla base di elenchi telefonici formati prima del primo agosto 2005, potranno essere usati per fini promozionali fino al 31 dicembre 2009 dai titolari del trattamento che hanno costituito le stesse banche dati prima del primo agosto 2005.

Diritto alla privacy - Tale proroga, spiega il Codacons, non può certo cancellare d’un sol colpo il diritto alla privacy dei cittadini, e quindi non esclude quanto previsto dall’art. 167 del D. Lgs. 196/2003 che sanziona penalmente con la reclusione, salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, al fine di trarne per se o per altri profitto o di recare ad altri un danno, procede al trattamento di dati personali in violazione delle norme previste dal Codice privacy, se dal fatto deriva nocumento.

Non si possono violare i diritti fondamentali - La necessità di garantire l’occupazione ai giovani e di combattere il precariato non può certo rappresentare una scusa per violare i diritti fondamentali dei cittadini, come quello alla privacy. Per tale motivo siamo pronti a intentare migliaia di cause di risarcimento per conto di utenti che verranno disturbati al telefono da società di telemarketing.