29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Decreto Milleproroghe

Niente Ici sui fabbricati rurali. Bene il voto del Senato

Soddisfazione della Cia per l’approvazione dell’emendamento, contenuto nel decreto “milleproroghe”, che conferma la non imponibilità

Finalmente una notizia positiva per l’agricoltura. Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori commenta l’approvazione dell’emendamento che conferma l’esenzione dell’Ici sui fabbricati rurali contenuto nel decreto «milleproroghe» che ha ottenuto oggi il via libera da parte del Senato. Ora la parola passa alla Camera ed è auspicabile che anche in questa sede venga confermato.

In questo modo si porrebbe fine ad una delicata e controversa vicenda che potrebbe, se non risolta, avere pesanti conseguenze per gli agricoltori. Infatti, già nelle scorse settimane molti di loro hanno ricevuto da parte dei comuni avvisi di accertamento per richiedere il pagamento dell’Ici sui fabbricati degli ultimi cinque anni. Una situazione complessa che genererebbe forti contrasti fra gli enti locali ed i possessori dei fabbricati asserviti all’esercizio dell’attività agricola.

Imposizione arbitraria - D’altronde, la Cia ha sempre sostenuto che si tratta di un’imposizione arbitraria. Una tassa che colpisce in modo ingiustificato ed indiscriminato tutti gli agricoltori possessori di fabbricati rurali che in questi anni hanno provveduto al pagamento dell’Ici sui propri fabbricati mediante la tassazione del valore dei terreni agricoli che ricomprende anche quello dei fabbricati.
Per questa ragione la Cia in queste ultime settimane aveva sollecitato tutti i ministri competenti affinché intervenissero, attraverso un’interpretazione autentica della norma, in maniera da evitare l’insorgere di un inutile e dannoso contenzioso che non avrebbe alcun effetto se non quello di accentuare il senso di sfiducia del mondo agricolo nei confronti delle istituzioni pubbliche.

La Cia aveva, pertanto, chiesto un pronto intervento da parte del governo per risolvere al più presto una questione, quella dell’Ici sui fabbricati rurali, che altrimenti rischia di aprire un dannoso e ingiustificato contenzioso che può mettere in seria difficoltà l’attività imprenditoriale di moltissime aziende agricole.
Ora il voto di Palazzo Madama rappresenta un significativo passo avanti per la definitiva soluzione del problema. L’ultima parola spetta, comunque, a Montecitorio che deve approvare il decreto entro il prossimo primo marzo, pena la decadenza. Per la Cia è, dunque, necessario procedere spediti per eliminare un’imposta ingiusta e penalizzante per migliaia di agricoltori.