29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Olio: etichettatura obbligatoria dell’origine delle olive

Stop a sofisticazioni e truffe ai danni dei consumatori e degli imprenditori olivicoli

Sono circa 500 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese

«Basta con i boicottaggi ai danni del ‘made in Italy’ dell’olio. Basta con gli inganni ai danni dei consumatori. Basta con la mortificazione della professionalità degli imprenditori olivicoli pugliesi. E’ storica la decisione del Comitato di Gestione olio di oliva della Commissione europea di approvare la modifica al Regolamento 1019/02 riguardante l’etichettatura dell’olio di oliva.

Finalmente in Europa non sarà più possibile spacciare come ‘made in Italy’ l’extravergine ottenuto da miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, senza alcuna informazione chiara e trasparente. L'estensione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine delle olive impiegate per produrre l’olio extravergine di oliva in tutti i Paesi europei è una risposta coerente alla necessità di garantire la trasparenza alle scelte di acquisto dei consumatori comunitari e di combattere le truffe». E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ad accogliere con soddisfazione il punto fermo imposto dalla Commissione europea circa la rintracciabilità dell’olio.

Con il via libera del Comitato di Gestione può essere completato l’iter di approvazione del regolamento comunitario che entrerà in vigore il primo luglio prossimo, mentre nel frattempo resta vigente a livello nazionale il Decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 ottobre 2007 che ha imposto in Italia l’obbligo di etichettatura dell’olio extra vergine di oliva.

«La norma per l'indicazione di origine in etichetta – dice il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio - consente di verificare la reale origine delle olive impiegate e, quindi, anche di valorizzare gli oliveti italiani che possono contare su 250 milioni di piante, molte delle quali secolari o situate in zone dove contribuiscono ad arricchire il paesaggio rurale e l'ambiente. Il comparto olivicolo-oleario è uno dei settori più colpiti da frodi e sofisticazioni in Puglia. Nonostante il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta)  al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’, ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, sono circa 500 i milioni di litri di olio di oliva importati ogni anno per essere miscelati con quello italiano ed in particolare con quello pugliese, dato che l'incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale è pari al 32% e al 12% su quella mondiale».

Le massicce importazioni nel 2008 hanno determinato un andamento da profondo rosso del prezzo dell’olio extravergine di oliva pugliese che ha sfiorato i 2,4 euro al chilogrammo.  Ancora più drammatico il costo delle olive, sceso drasticamente fino a toccare i 30 centesimi di euro al chilogrammo. Di contro sono aumentate del 30% le importazioni di prodotto dall’estero, tanto che sugli scaffali dei supermercati è straniero l'olio di oliva contenuto in una bottiglia su due.

Coldiretti si è battuta strenuamente per impedire lo sfruttamento dell’immagine delle zone tradizionali di coltivazione o allevamento da parte di alimenti a base di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza da quanto indicato sulle confezioni ed evitare ogni tipo di sofisticazione, ovvero che prodotti di dubbia provenienza vengano spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, e che si utilizzino i marchi ‘made in Italy’, o peggio ‘made in Puglia’ per prodotti che non hanno nulla a che fare con il nostro territorio.

IL SETTORE OLIVICOLO IN CIFRE
Superficie olivetata in Puglia: 369.000 ettari (il 40 % di quella del Mezzogiorno, quasi il 32% della superficie olivetata nazionale e l'8% di quella comunitaria)
Imprese olivicole regionali: 148.127
Produzione olivicola regionale annata 2008: 10.395.050 quintali
Oli extravergine d'oliva Dop: 5
PLV (Produzione Lorda Vendibile): 415.802.000 euro