2 maggio 2024
Aggiornato 13:00
Rinnovi contrattuali

Salari, Baratta: «Troppi i settori con tempi di attesa rinnovi superiori ai 12 mesi»

«L'accordo quadro sulla riforma del modello contrattuale riporterà i rinnovi ai tempi fisiologici»

«Dai dati diffusi oggi dall' ISTAT sulla situazione dei rinnovi contrattuali nel 2008 emerge la tendenza ad una leggera riduzione dei tempi di attesa rispetto al 2007. E' un fenomeno sicuramente positivo che tuttavia evidenzia come per una grande quantità di settori i tempi rimangono comunque superiori ai dodici mesi.».
Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl Gianni Baratta.
«Il recente accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali rappresenta, da questo punto di vista, una grande opportunità per invertire drasticamente la prassi del ritardo che costituisce un danno per tutti».

Con questa impostazione si supera la fase della » conquista del tavolo», diatriba su cui si sono consumati scioperi e conflitti che hanno bruciato risorse per i lavoratori e per le imprese, creando spesso disagi per i consumatori e gli utenti in un contesto di assoluta incertezza sui tempi di rinnovo contrattuale.
«E' curioso che oggi sulla base di questi dati la Cgil difenda il vecchio modello contrattuale, nonostante non abbia firmato nel 2008 due importanti contratti come quello del commercio e del Pubblico Impiego - sottolinea il Segretario confederale - Le nuove regole della contrattazione prevedono norme, tempi e procedure per favorire l'apertura e lo svolgimento dei negoziati in tempi fisiologici, in modo da saldare scadenza e rinnovo dei contratti, tendenzialmente senza soluzione di continuità».
«Anche il superamento dell'inflazione programmata continua il sindacalista - parametro deciso dai vari governi e spesso influenzato da decisioni politiche più che da ragioni ispirate da una politica dei redditi, sostituito da un riferimento più scientifico ed oggettivo, come l'indice armonizzato europeo, costituisce elemento favorevole per la riduzione dei tempi di negoziato».

L'accordo quadro crea, inoltre, le condizioni - attraverso il sostegno al secondo livello - per un'estensione della prassi contrattuale come strumento principe per la regolazione dei rapporti di lavoro a tutti i livelli
«C'è da augurarsi - conclude Gianni Baratta - che la prossima rilevazione dell'Istat possa confermare tendenze migliori per i rinnovi contrattuali sia per il numero di contratti rinnovati in tempi inferiori, sia per il totale dei lavoratori coinvolti».