Salvo il distretto ceramico di Civita Castellana
Il distratto ceramico più grande del Lazio, in provincia di Viterbo
ROMA - In salvo l’arte e la tradizione della ceramica di Civita Castellana, il distratto ceramico più grande del Lazio, in provincia di Viterbo. La Regione per contrastare la crisi del settore ha stanziato 17 milioni di euro che saranno investiti nel distretto. E’ il primo intervento messo in atto dalla Regione dei ‘Programmi operativi regionali’.
«A giorni, l’assessorato alle attività Produttive pubblicherà il bando per l’attuazione del progetto». Lo ha annunciato il consigliere regionale, Giuseppe Parroncini, nel corso del convegno «Energia e ambiente, le nuove frontiere dell’economia».
«Il bando regionale - ha proseguito Parroncini, capogruppo Pd - stabilisce una serie di linee di intervento, tutte improntate sul risparmio energetico ed il rispetto ambientale. Oltre a prevedere il recupero delle scorie di lavorazione, il bando punta infatti sulla riduzione delle emissioni inquinanti, l’efficienza energetica attraverso l’incentivazione delle fonti rinnovabili ed il ricorso ad impianti di autoproduzione energetica, l’internazionalizzazione e la difettologia, ovvero la messa a punto di nuove tecniche in grado di ridurre i difetti nella lavorazione ed aumentare così l’efficienza del processo produttivo».
«Tali indicazioni - ha ricordato Parroncini - confermano l’impegno della regione Lazio a muoversi nella direzione indicata dall’Unione Europea che auspica, come pure sta facendo il nuovo presidente Usa, Obama, una vera e propria rivoluzione verde. Investendo nelle fonti rinnovabili abbiamo l’opportunità di affrancarci dalla crisi e di trasformare questa ricchezza alternativa in una leva per lo sviluppo, il lavoro e l’economia del nostro territorio. Siamo in una fase di passaggio fondamentale ed è quindi decisivo stabilire le mosse da compiere. La Regione Lazio, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale ed i Programmi Operativi Regionali ha deciso di scommettere in pieno sulle fonti rinnovabili e sulla tutela dell’ambiente, individuando tre specifici settori di intervento: quello civile, con l’approvazione della legge sulla bioedilizia; quello dei trasporti, puntando su un incremento del ferro a svantaggio della gomma, come dimostrato anche dai lavori eseguiti sulla tratta Roma-Civita Castellana-Viterbo, e quello industriale che vedrà proprio Civita Castellana protagonista di questa rivoluzione. Ridurre gli sprechi e promuovere un ciclo produttivo sostenibile è la via - ha concluso Parroncini - per spezzare definitivamente.
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