19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Sanità privata

Contratto Aris. Cisl Fp: scarsa l'affluenza al Referendum

La consultazione indetta dalle altre organizzazioni sindacali ha confermato la validità della posizione assunta dalla CISL FP

Il risultato del referendum che si è svolto nelle giornate del 20 e 21 gennaio nelle strutture associate all'ARIS non lascia spazio a dubbi: solo un lavoratore su quattro a partecipato al voto. La consultazione indetta dalle altre organizzazioni sindacali ha confermato la validità della posizione assunta dalla CISL FP che da sola ha avuto la consapevolezza e la lungimiranza di firmare un contratto che desse risposte concrete ai lavoratori dopo un percorso di mobilitazione durato 36 mesi.

Gli esiti del referendum che riportano una media piuttosto bassa di partecipazione al voto (circa il 25% dei lavoratori) fanno registrare scarsa partecipazione soprattutto nelle grandi strutture. All'IDI di Roma non si va oltre il 6%, al Fate bene Fratelli Centro S. Ambrogio di Milano non oltre il 24%, a Bergamo al Centro B.L. Palazzolo non oltre il 20%, a Palermo all'Ospedale Bucchieri La Ferla non oltre il 15%; all'ospedale Negrar del Veneto su oltre 1.600 operatori hanno votato solo 50 lavoratori. Mentre c'è da sottolineare che in molte strutture Aris la Cgil Funzione Pubblica ha addirittura rinunciato a indire il referendum.

Tutto ciò a significare che i lavoratori hanno capito che la CISL FP con la propria firma ha mantenuto e difeso l'unicità del Contratto Nazionale di lavoro garantendo a tutti i medesimi aumenti della sanità pubblica, demandando ad accordi regionali solo i tempi e le modalità di attuazione.

La firma della CISL FP infatti ha dato da subito risposte concrete: nella maggior parte delle regioni gli accordi sono stati già chiusi e da questo mese i lavoratori percepiranno gli aumenti contrattuali.

La CISL FP a testa alta e senza timori è andata tra i lavoratori a spiegare il perché di quella firma solitaria e oggi sente di dover ringraziare la stragrande maggioranza di coloro che con il non voto hanno dimostrato di aver capito e sostenuto chi con coraggio e rischiando di andare controcorrente ha difeso i loro interessi.

Il nostro impegno ora continua nei confronti di tutti gli altri lavoratori della sanità privata dell'AIOP che aspettano da tre anni il rinnovo contrattuale.