Mezzogiorno: cooperazione e uno sviluppo rafforzati nel Mediterraneo
Il 16 gennaio Danuta Hübner, Commissario responsabile per la politica regionale, visiterà il Mezzogiorno su invito del Presidente d'Italia Giorgio Napolitano
Il 16 gennaio Danuta Hübner, Commissario responsabile per la politica regionale, visiterà il Mezzogiorno su invito del Presidente d'Italia Giorgio Napolitano. Nella città di Reggio Calabria il Commissario terrà un discorso innanzi a esponenti del mondo universitario, alle autorità e a datori di lavoro dei paesi europei e dell'Africa settentrionale sull'importanza della cooperazione tra il Mezzogiorno, il resto d'Europa e il Mediterraneo.
«La cooperazione nel Mediterraneo è essenziale per affrontare alcune delle grandi sfide in ambiti quali il cambiamento climatico e il fabbisogno energetico cui l'Unione europea, e il Mezzogiorno in particolare, si troveranno confrontati negli anni a venire. La sua posizione geografica conferisce al Mezzogiorno un ruolo di cerniera nel nostro partenariato Euro-Mediterraneo,» ha commentato il Commissario Hübner.
Nel suo discorso essa farà riferimento alla recente relazione della Commissione europea intitolata «Regioni 2020» che analizza il probabile impatto delle sfide globali sulle regioni europee tra il momento attuale e il 2020 nell'ottica della globalizzazione, delle tendenze demografiche, del cambiamento climatico e dell'utilizzazione e disponibilità di energia (cfr. IP/08/1910). Questo studio evoca il fatto che il Mezzogiorno è particolarmente vulnerabile, rispetto alle altre regioni dell'Unione europea, innanzi al cambiamento climatico che si traduce in un aumento delle temperature e in una riduzione delle precipitazioni come anche innanzi ai problemi che possono manifestarsi sul mercato dell'energia.
Il partenariato Euro-Mediterraneo offre una piattaforma macroregionale per sviluppare soluzioni comuni e sperimentare nuove idee. Per quanto concerne la sfida energetica ad esempio, il Mediterraneo meridionale presenta grandi potenzialità non solo in termini di energie convenzionali (le riserve di gas e di petrolio dell'Algeria, della Libia e dell'Egitto) ma anche per quanto concerne lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili essenziali per combattere il cambiamento climatico. L'Unione europea aspira a creare un mercato energetico integrato Euro-Mediterraneo che contribuisca a diversificare le fonti energetiche. Progetti come i gasdotti a collegamento dell'Algeria e della Libia con l'Italia sono anch'essi cruciali per sviluppare la competitività del Mezzogiorno.
Nel periodo 2007-2013 l'Unione europea investirà più di 1 miliardo di euro in programmi di cooperazione territoriale nell'area mediterranea cui potranno partecipare le regioni del Mezzogiorno (Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise). Tra di essi vi sono il programma transnazionale MED, i programmi transfrontalieri dell'UE e altre iniziative nell'ambito dello Strumento europeo di vicinato e di partenariato (ENPI).
Il contributo della politica di coesione allo sviluppo dell'Italia meridionale
La conferenza di Reggio Calabria fa seguito ad un evento tenutosi lo scorso dicembre nella stessa città con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo economico italiano e della regione Calabria, in occasione del quale il Commissario Hübner aveva ribadito l'impegno dell'UE nei confronti del Mezzogiorno (cfr. IP/08/1876). In Calabria, Campania, Sicilia, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise 20.000 imprese, tra cui 202 nuove imprese, hanno fruito del sostegno della politica di coesione nel periodo 2000-2006. Circa 45 miliardi di euro di investimenti tra nazionali e comunitari verranno mobilitati per attuare i programmi di coesione nel Mezzogiorno nel periodo 2007-13. L'Unione europea intende aiutare queste regioni a fondare il loro sviluppo su un patrimonio di cui dispongono ma che è ancora ampiamente sottoutilizzato: una forza lavoro giovane e istruita, un ricco patrimonio naturale e culturale, un sistema universitario strutturato, nonché il potenziale innovativo dell'industria. Nella conferenza il Commissario Hübner ribadirà anche la necessità di avviare un ampio dibattito pubblico sull'impatto della criminalità organizzata (Cosa Nostra, Ndrangheta) che continua a impastoiare lo sviluppo economico dell'Italia meridionale. La politica di coesione contribuisce, tramite il programma nazionale «Sicurezza», a promuovere una «cultura della legalità» e a lottare contro la criminalità locale (contributo UE: 579 milioni di euro provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale, cfr. MEMO/08/597).