20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Commercio estero

I paesi emergenti spingeranno il Made in Italy nel I° trimestre 2009

E’ questa la previsione che emerge da un’indagineUnioncamere-Assocamerestero sull’andamento tendenziale delle esportazioni italiane nei primi tre mesi del nuovo anno

Nonostante i venti di crisi il Made in Italy continuerà a segnare un andamento positivo sui mercati internazionali nel primo trimestre 2009. E’ questa la previsione che emerge da un’indagineUnioncamere-Assocamerestero sull’andamento tendenziale delle esportazioni italiane nei primi tre mesi del nuovo anno. A sostenere l’export dei nostri prodotti di punta saranno principalmente i Paesi petroliferi e le economie emergenti, la cui domanda tenderà a contrastare il rallentamento delle vendite verso i paesi industrializzati.

Sistema Moda, mobili, agroalimentare, meccanica e elettronica si configurano in particolare tra i comparti con le dinamiche più positive, a conferma del cambiamento in atto dei modelli di specializzazione del sistema produttivo e dei processi di ristrutturazione e riqualificazione della nostra industria.

Sistema Moda - Sarà la Russia, secondo le previsioni, a far registrare nei primi tre mesi del 2009 il dato più rilevante in termini di velocità di crescita dell’export di questo settore. In valore assoluto, fermo restando il primato della Germania quale principale mercato di sbocco delle nostre merci, il mercato russo si avvia così a scalzare gli Stati Uniti dalla seconda posizione della classifica, stabilmente occupata fino alla fine del 2008. Verso Mosca, in particolare, si stima che nel primo trimestre 2009 si potrà registrare un incremento delle esportazioni del 32% rispetto all’analogo periodo del 2008, pari ad un aumento del dato medio mensile che passa dai 213 milioni di euro fatturati dall’Italia lo scorso anno ai 281 milioni attesi per il periodo gennaio-marzo 2009. L’aumento previsto si inserisce in un trend di crescita che ha caratterizzato l’export del settore tessile-abbigliamento-calzature in Russia a partire dal 2004, portando questo mercato ad accrescere la propria quota tra le principali destinazioni dei prodotti italiani del comparto di 14 punti percentuali (dal 10% del 2004 al 24% stima chiusura del 2008). Di segno negativo, anche per il primo trimestre 2009, saranno invece le esportazioni verso Germania e Stati Uniti, a conferma del processo di erosione delle quote export della moda italiana in questi mercati, avviato dal 2005. Secondo le stime di Assocamerestero, i valori medi mensili attesi nel primo trimestre del 2009 verso questi due paesi di sbocco si attestano infatti su livelli inferiori a quelli registrati nel 2004 (circa 220 milioni di euro contro i 282 milioni del primo trimestre 2004 per gli Stati Uniti; circa 319 milioni di euro contro 431 milioni per la Germania).

Mobili - Russia, Cina e Turchia sono i paesi che registrano le variazioni positive più significative dell’export italiano di arredamento e design. Le esportazioni del comparto nel mercato russo, nonostante alcune flessioni, si stima possano raggiungere la quota del 32% del totale esportato (rispetto al 16% del 2004) e raddoppiare il loro valore medio mensile nel primo trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo del 2004, attestandosi attorno ai 68 milioni di euro, incrementando così dell’11% la propria velocità di crescita rispetto all’analogo periodo 2008. Variazioni più consistenti, ma riferite a valori meno rilevanti, si possono osservare sul mercato cinese. Il valore delle esportazioni passa dai circa 2 milioni di euro complessivi del 2004 ai 6 milioni previsti per il primo trimestre 2009, con una variazione positiva del 19% rispetto allo stesso periodo 2008. Buone le performance per l’arredo anche in Turchia, dove, nonostante il lieve calo ravvisato nel periodo luglio-agosto 2008, , tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 sono previsti incrementi che superano in media il 19%, per un valore che, nel primo trimestre 2009, è stimato in circa i 6 milioni di euro.

Agroalimentare - Crescita a ritmi sostenuti tra gennaio e marzo anche per l’agroalimentare italiano, in particolare verso Cina e Turchia. L’incremento del valore medio mensile nel primo trimestre 2009 previsto per le esportazioni verso la Cina supera il 65%, portando le stime delle vendite medie da 6 milioni di euro dell’analogo periodo del 2008 ad oltre 9 milioni. Il graduale mutamento dei consumi della popolazione e il recente abbattimento dei dazi doganali per alcuni prodotti dell’agroalimentare italiano costituiscono alcuni dei principali fattori che hanno trainato lo sviluppo della domanda cinese. Quanto al mercato turco, la consistente crescita che dal terzo trimestre 2007 al secondo trimestre 2008 ha portato ad incrementi superiori al 90% dovrebbe tenere anche per il primo trimestre 2009, con un aumento del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ed un valore medio mensile di 19 milioni di euro.

Meccanica - L’andamento delle esportazioni italiane dei beni strumentali appare strettamente correlato al livello di sviluppo della struttura produttiva dei Paesi di destinazione e dunque alla loro necessità di industrializzazione diffusa e di modernizzazione degli impianti produttivi esistenti. Ciò spiega il trend positivo dell’export italiano verso India e Russia, dove la rapida progressione dell’industrializzazione ha sostenuto negli ultimi anni le nostre esportazioni e ha portando le quote di questo settore a raggiungere nel 2008, rispettivamente, l’8% e il 15% dell’export italiano verso i due paesi (con una crescita rispettiva di 5 e 6 punti percentuali negli ultimi quattro anni). Per l’India, caratterizzata da uno sviluppo economico più recente, secondo Assocamerestero è possibile prevedere nel primo trimestre 2009 un ulteriore incremento del 60%. Nel 2004 l’export italiano nel subcontinente indiano aveva valori molto simili a quelli registrati sul mercato brasiliano (pari a circa 37 milioni di euro). In base alle previsioni, se si guarda agli ultimi cinque anni (periodo 2004-2009), le esportazioni in India sono aumentate di ben sei volte, mentre l’export verso il Brasile si è ‘soltanto’ triplicato (raggiungendo circa i 99 milioni di euro). La velocità di crescita registrata in India porta, inoltre, il Paese a guadagnare nel 2008 il terzo posto come destinazione dei prodotti italiani del settore (tra i Paesi considerati), superando la Turchia che scivola in quarta posizione. Per la Russia si ipotizza un incremento delle esportazioni (4%) più contenuto che dovrebbe comunque portare a circa 269 milioni di euro il valore medio mensile del primo trimestre dell’anno, rispetto ai 241 milioni di euro del primo trimestre 2008.

Elettronica - La Germania si conferma un importante mercato di riferimento per le vendite di strumenti elettronici e di precisione Made in Italy, con una crescita stimata del 5% nel primo trimestre 2009 su un valore medio che, già nel primo trimestre 2008, si attestava ad oltre 310 milioni di euro. Negli ultimi anni i prodotti italiani del settore hanno guadagnato posizioni anche in mercati come Russia e Cina. Mentre nel 2004 il valore dell’export italiano del comparto in Russia era pari alla metà di quello verso la Cina, secondo le previsioni l’andamento delle vendite verso i due Paesi raggiungerà presto valori pressoché analoghi (54,4 milioni di euro in Russia contro 54,1 milioni in Cina, che nel 2008 dovrebbe comunque rimanere terza destinazione delle nostre esportazioni del settore tra i Paesi considerati). Buoni i risultati delle nostre esportazioni anche in India, che, grazie alla spinta fornita dalla crescita del periodo 2006-2007 (nel solo biennio l’export ammonta a 225 milioni di euro), sembrerebbe assorbire il calo fisiologico sperimentato negli ultimi mesi e superare il Brasile, verso cui le esportazioni si incrementano ma a ritmi meno sostenuti, con una crescita del 6% nel primo trimestre 2009, per un valore di circa 26 milioni di euro. Le esportazioni negli Stati Uniti appaiono invece in diminuzione: secondo le previsioni, nel primo trimestre 2009 le vendite di questo comparto si attesteranno su valori medi mensili inferiori addirittura a quelli registrati nello stesso periodo del 2004 (127 milioni di euro rispetto ai 149 milioni del 2004).