19 agosto 2025
Aggiornato 05:30
Emergenza maltempo in campagna

Coldiretti: «Milioni di danni. Calamità in agricoltura»

E’ quanto emerge da un primo bilancio della Coldiretti che evidenzia situazioni di difficoltà nelle campagne del centro-sud: dal Lazio alla Basilicata fino alla Calabria

E' necessario avviare le procedure di delimitazione dei territori e di verifica dei danni per consentire la dichiarazione di calamità naturale per l'agricoltura in molte regioni dove si contano perdite per milioni di euro con campi allagati, semine perse, ortaggi distrutti, animali annegati e mezzi agricoli coperti dal fango. E’ quanto emerge da un primo bilancio della Coldiretti che evidenzia situazioni di difficoltà nelle campagne del centro-sud: dal Lazio alla Basilicata fino alla Calabria.

Le esondazioni dei fiumi e la pioggia intensa ha provocato - sottolinea la Coldiretti - smottamenti e frane nelle campagne con grandi difficoltà di circolazione nelle strade rurali e aziende ed allevamenti rimasti isolati. Sono stati allagati i campi già seminati a cereali e distrutte intere coltivazioni di patate e ortaggi mentre in alcune aree è stata sospesa la raccolta delle olive e si teme per il raccolto. Gravi i danni - continua la Coldiretti - anche per l’attività di allevamento con animali dispersi e annegati mentre molti mezzi meccanici sono stati completamenti coperti dal fango e resi inutilizzabili.

L'alternarsi di periodi di siccità con quelli di pioggia intensa è uno degli effetti dei cambiamenti climatici che si manifestano con una modificazione della distribuzione delle piogge e l'aumento dell'intensità delle precipitazioni. A rischio c’è Il territorio di 7 Comuni italiani su 10 considerati a forte propensione di frane e alluvioni che - prosegue la Coldiretti - interessano oltre 21mila chilometri quadrati di territorio nazionale.

Una situazione a cui non è certamente estraneo il fatto che - conclude la Coldiretti - dal 1982 al 2005 sono scomparsi quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo e che secondo le stime dell’Anbi nell'arco di tempo 1990-2016, se il ritmo di cementificazione del territorio rimanesse inalterato, si sara' persa una Superficie Agricola Utilizzata pari al 17,5 per cento del territorio nazionale, vale a dire un'area superiore a quella delle regioni Sicilia e Sardegna.