Maltempo: subito lo stato di calamità per l’agricoltura
La Cia lancia l’allarme. Le campagne hanno subito pesanti conseguenze, soprattutto dalle esondazioni dei fiumi. Molte le imprese agricole rimaste isolate
Attivare subito le procedure per dichiarare lo stato di calamità naturale in quelle zone dove l’agricoltura ha registrato danni ingenti (secondo una prima stima ammonterebbero, a livello nazionale, ad oltre 200 milioni di euro) a causa del maltempo che da alcuni giorni ha colpito con eccezionale violenza il nostro Paese.
Le Regioni interessate devono, quindi, predisporre entro tempi brevi una «mappa» particolareggiata, in modo da poter intervenire in maniera tempestiva. E’ quanto sollecita la Cia-Confederazione italiana agricoltori preoccupata per le pesanti conseguenze subite da molte imprese, dalle coltivazioni orticole in campo aperto devastate dalle acque e dai terreni agricoli allagati in diverse province, con smottamenti e frane.
Per quanto riguarda le colture, si registrano danni -sottolinea la Cia- per quelle di zucchine, di insalata, di cavoli, di cavolfiori, di cicoria, di radicchio, di verza. Sono stati devastati dalle acque i campi di cereali appena seminati. In alcune zone deve essere effettuata la risemina. La furia della pioggia e gli smottamenti hanno sradicato alberi da frutta, olivi e alcuni vigneti. Il forte vento ha danneggiato seriamente serre, stalle e strutture aziendali, anch’esse allagate. Strutture che sono state danneggiate anche dalla copiosa neve che è caduta in diverse zone del Paese, in particolare del Nord. Stesso discorso per i macchinari agricoli rimasti completamente coperti dal fango.
Non solo. Le esondazioni dei fiumi (soprattutto il Tevere e l’Arno) hanno reso impraticabili moltissime strade di campagna, compromettendo -afferma la Cia- l'equilibrio stesso dei terreni coltivati.
Sia la pioggia che le abbondanti nevicate -avverte la Cia- hanno causato l'isolamento di diverse aziende agricole e molti allevamenti zootecnici sono stati messi in grave difficoltà, in quanto si registrano problemi per poter assicurare l'alimentazione del bestiame. Difficoltà continuano, inoltre, ad aversi per la consegna dei prodotti alimentari deperibili, in particolare il latte che dalle stalle deve raggiungere le industrie di trasformazione.
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