18 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Detrazioni fiscali efficienza energetica

«Ritirare subito provvedimento su tagli risparmio energia»

Veltroni: «La retroattività della norma per tutto il 2008 produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini»

«L’insufficiente e sbagliata manovra anti crisi decisa dal governo contiene al suo interno anche una norma particolarmente dannosa che rischia di provocare a catena effetti molto gravi per il nostro Paese. Il taglio alle detrazioni del 55% per gli interventi edilizi a favore dell’efficienza energetica e sull’impiego delle fonti rinnovabili, oltre ad essere di fatto un aumento della tassazione a carico dei cittadini, rappresenta un clamoroso errore strategico che può provocare danni devastanti per una serie di motivi. C’è innanzitutto un’ingiustizia nei confronti di tutti quei cittadini italiani che avevano giustamente scelto l’impiego di fonti di energia rinnovabili. La retroattività della norma per tutto il 2008 produce un serio danno economico a centinaia di migliaia di nostri concittadini.

Rendere migliori le abitazioni aiutava tra l’altro anche a ridurre le spese delle famiglie. Tra una casa costruita con criteri avanzati e una di qualità peggiore passa una differenza di circa 1000 euro all’anno per quanto riguarda le bollette energetiche.

Esiste poi il gravissimo problema legato allo sviluppo e alle prospettive del nostro sistema energetico. In un momento in cui tutto il mondo, con in testa il neo presidente americano Obama, si sta muovendo nella direzione indicata dal protocollo di Kyoto, questa norma fa fare all’Italia un micidiale passo indietro che impedisce al nostro Paese di cogliere il valore di una scelta che può mettere insieme la crescita dell’economia con la difesa dell’ambiente. Questa decisione di fatto isola il nostro Paese a livello internazionale e riduce a zero la credibilità con cui l’Italia si presenterà alla trattativa europea sul clima.

In terzo luogo, c’è una questione di opportunità politica. Il taglio delle detrazioni rischia di incidere profondamente su un comparto come quello dell’edilizia fondamentale per il sostegno al lavoro e ai consumi. Migliaia di piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’artigianato e molti produttori di materiali e apparecchiature per l’edilizia si sono attivati per utilizzare il mercato che si stava aprendo. Con questa decisione si mettono a rischio decine di migliaia di posti di lavoro.

Il provvedimento in questione era stato inoltre studiato come norma anti evasione. La sua sostanziale vanificazione decisa da Berlusconi avrà come principale impatto fiscale una nuova e deleteria spinta al lavoro in nero e quindi dell’evasione.

Per tutti questi motivi il Partito democratico chiede al governo di ritirare subito questo provvedimento sbagliato e deleterio».