30 ottobre 2025
Aggiornato 06:00
Fondi FAS

«Il Parlamento consideri la denuncia di Napolitano e De Rose sul taglio FAS»

Il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, lancia così un appello verso i parlamentari di tutti gli schieramenti, affinché intervengano per modificare i contenuti del decreto legge anticrisi, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri

«E’ l’ora della voce! Il Parlamento deve considerare la forte denuncia del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, sulla distorsione delle risorse per il Mezzogiorno. Identica preoccupazione, a livello regionale, è stata fatta anche dal presidente di Confindustria Calabria Umberto De Rose. Buon segno! Spero, adesso, che i parlamentari recuperino la loro autonomia e non si facciano più esautorare dall’asse di comando Tremonti-Bossi. Per attenuare il danno è arrivata l’ora di una collaborazione con la Regione Calabria, anzi con tutte Regioni italiane che hanno detto no alle decisioni unilaterali del Governo».

Il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, lancia così un appello verso i parlamentari di tutti gli schieramenti, affinché intervengano per modificare i contenuti del decreto legge anticrisi, varato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, che porta a 16 miliardi di euro il taglio complessivo dei Fondi per le aree sottoutilizzate deciso con varie leggi in questi mesi.

«Il danno - ha aggiunto Cersosimo - è pressoché irrecuperabile, in quanto i Fas sono stati stornati dal riequilibrio territoriale alla copertura di spese correnti. Oggi non è più possibile destinarne una quota dell’85% al Mezzogiorno, quando lo sgravio Ici ed i contributi per la riqualificazione energetica in edilizia sono già andati in massima parte ai cittadini del nord Italia, oppure si finanzia ad hoc il Comune di Roma. Ma adesso il Parlamento può fermare le ulteriori penalizzazioni per il Mezzogiorno previste dal Governo con la manovra anticongiunturale».

Infatti, la norma prevede ulteriori riduzioni per 2 miliardi e 600 milioni di euro a carico dei programmi nazionali Fas per fronteggiare le spese ordinarie relative agli investimenti Fs e alla privatizzazione della Tirrenia Spa, oltre a riaprire le questioni legate alla programmazione comunitaria sia sui fondi per la riserva premiale ed i progetti innovativi (a rischio 11 miliardi e mezzo di euro), sia sulla restituzione alle Regioni degli investimenti nei cosiddetti progetti coerenti.
«È adesso - ha concluso il vicepresidente della Giunta calabrese - che dobbiamo dimostrare l’esistenza di una classe dirigente meridionale diversa da quella assistenzialista, clientelare e subalterna. Il presidente Napolitano ci chiede di essere responsabili, capaci nel tutelare la corretta programmazione dei finanziamenti comunitari ed attenti all’interesse generale. Ciò è possibile solo se gli innovatori si batteranno, a viso aperto, in difesa del principio di coesione sociale. Il bene comune deve essere messo al centro dell’azione politica, perché da qui al 2013, se non si cambiano continuamente le regole in corso d’opera e si mette fine alle inefficienze e all’uso particolareggiato delle risorse, possiamo rimette il Mezzogiorno sul binario dello sviluppo».