19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Studi di settore

«Ha prevalso il buon senso»

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, ha accolto con grande soddisfazione la notizia che il Governo, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ha deciso di rivedere gli studi di settore

Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre, ha accolto con grande soddisfazione la notizia che il Governo, nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ha deciso di rivedere gli studi di settore. «Alla fine – esordisce Bortolussi – ha prevalso il buon senso e il Governo ha capito che se non si rivedevano gli studi di settore buona parte delle micro imprese si sarebbero trovate in gravissime difficoltà. Per questo bisogna riconoscere al ministro Tremonti di essere intervenuto con tempestività e di aver capito le difficoltà e il ruolo del nostro mondo produttivo».

Nel 2008 – ricordano dalla CGIA - a fronte di 110.000 mila nuovi posti di lavoro che si sono creati, ben 89.570 sono stati garantiti dalle aziende da 1 a 9 addetti (pari al 81,4% del totale). E il Sud è la macro area territoriale dove l’incidenza è più alta: addirittura il 97,7% del totale.

Per questo, sostengono dalla CGIA, aver deciso di intervenire sugli studi di settore mette al riparo molte aziende dalla una possibile chiusura.

«Pertanto – conclude Bortolussi - bene ha fatto il Governo ad ascoltare le nostre richieste e rendere gli studi più rispondenti alla realtà. Altrimenti, avrebbero costretto centinaia e centinaia di migliaia di imprese a ricorrere a tagli occupazionali, se non addirittura a vere e proprie chiusure, per far fronte sia all’aumento delle tasse sia al forte calo della domanda, attualmente molto sentita soprattutto al Sud».