29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Allarme lanciato dalla Coldiretti

Scompare la campagna Toscana

Negli ultimi dieci anni la superficie agricola utilizzata (Sau) del territorio del Chianti e della bistecca fiorentina è diminuita del 17 per cento

Scompare la campagna toscana. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti, nel sottolineare che negli ultimi dieci anni la superficie agricola utilizzata (Sau) del territorio del Chianti e della bistecca fiorentina è diminuita del 17 per cento, un’area grande come l’intera provincia di Livorno, mentre nello stesso periodo il calo delle imprese agricole è stato dell’11 per cento. Da poco più di 51mila imprese si è passati a circa 45mila imprese iscritte alle camere di commercio mentre i 945mila ettari si è sono ridotti ad appena 809mila, con un calo che non solo mette a rischio le eccellenze toscane ma anche un territorio ed un paesaggio che è il simbolo del Made in Italy nel mondo, ridotto a set cinematografico o luogo di transito per prodotti che di toscano hanno solo il nome.

Contro tale situazione sono scesi in piazza a Firenze decine di migliaia di imprenditori agricoli della Coldiretti con centinaia di trattori al grido «Diamo valore alla vera Toscana», la più grande manifestazione di cittadini ed agricoltori mai avvenuta nella storia della città e della Regione. Sotto accusa - secondo la Coldiretti - è l’assenza di una politica agricola regionale capace di difendere e valorizzare le produzioni che hanno portato il nome della Toscana in tutto il mondo (dal vino all’olio, dalla carne per la fiorentina ai fiori, dagli allevamenti fino all’agriturismo), lasciando così via libera a chi vorrebbe utilizzare il prestigioso brand per vendere prodotti che non hanno alcun legame col territorio.

Lo dimostra - continua la Coldiretti - il fatto che la campagna toscana è la più taroccata in Italia e nel mondo. In California, nella Napa Valley, si producono i vini «Chianti Forest Ville», con indicata la scritta Sangiovese-Chianti, e il «Tuscan Moon», oltre a «Salame Toscano» e al condimento «Dipping Seasoning - tuscany blend». Ma c’è addirittura un «Risotto Tuscan», un piatto che nella tradizione toscana non esiste eppure ne sfrutta comunque il brand per attirare i consumatori. E in Cina vendono un «Pecorino (Italian cheese)» con tanto di bandiera italiana sulla confezione, ma anche l’immagine di una mucca. A Firenze Coldiretti ha allestito un’esposizione dei falsi scovati in giro per il globo.

Il mercato dei prodotti Made in Italy taroccati - denuncia Coldiretti - alimenta un mercato che supera complessivamente i 50 miliardi di euro, quasi tre volte il valore delle esportazioni originali, e che costituisce un grave danno economico per le vere eccellenze toscane. Da qui la necessità di difendere il patrimonio enogastronomico regionale mettendo in atto una politica agricola capace di offrire risposte e opportunità alle imprese che affrontano il mercato, assicurando la difesa dell'origine dei prodotti e permettendo ai consumatori di sapere quando un prodotto nasce davvero in Toscana.

Oltre a ciò - conclude Coldiretti - occorre modificare le leggi regionali che frenano lo sviluppo delle aziende agricole toscane, sostenere con misure ad hoc i settori in difficoltà, gestire la fauna selvatica e gli animali predatori, procedere nella riforma delle agenzie regionali, pianificare una corretta gestione della risorsa idrica, avviare un processo reale di semplificazione, modificare il sistema di relazioni, nel rispetto del criterio della rappresentanza e delle rappresentatività, riconoscendo la centralità dell'agricoltura.

LA CAMPAGNA TOSCANA STA SCOMPARENDO
Superficie coltivata 809mila ettari (-17 per cento rispetto a dieci anni fa)
Imprese agricole: 51mila ( -11 per cento rispetto a dieci anni fa)
Fonte: Elaborazione Coldiretti su dati Inea ed Unioncamere