18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
OCM vino

«Cogliere le opportunità della nuova Ocm per promuovere la qualità dei nostri vini»

Rabboni a Reggio Emilia: «Rafforzare la presenza sui mercati esteri». I dati sulla vendemmia

In Emilia-Romagna solo il 25% del vino viene venduto confezionato, a fronte di un dato nazionale del 65%, e a un prezzo medio di 1,38 euro al litro contro 2,47 euro. «Questi dati ci indicano la strada da seguire per valorizzare il vino emiliano-romagnolo – ha detto oggi a Reggio Emilia l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - e cioè utilizzare gli aspetti positivi offerti dalla nuova OCM vino, insieme alle misure del Programma regionale di sviluppo 2007 - 2013, per promuovere moderne filiere vitivinicole incentrate sul produttore agricolo che produce, trasforma e commercializza il vino di qualità, sviluppando una politica di marca che premia i prodotti di fascia medio-alta, con una forte identità e un preciso legame con il territorio».

Concludendo i lavori del convegno organizzato da Fedagri/Confcooperative «Nuova Ocm Vino e mercati: quali sfide per la cooperazione?», Rabboni ha anche sottolineato: «il 2008 rappresenta il primo anno di attuazione della nuova Organizzazione di Mercato del settore vitivinicolo. Accanto a misure che non abbiamo condiviso, quali il mantenimento della pratica dello zuccheraggio e l’estirpazione dei vigneti, essa presenta tuttavia anche opportunità importanti quali il finanziamento della ristrutturazione e riconversione dei vigneti e la promozione dei vini nei mercati extraeuropei. Dobbiamo sapere cogliere queste opportunità, per portare i nostri vini nel mondo, dove diversamente dall’Italia e dall’Europa la domanda resta alta, e per accrescere il loro valore percepito. Ciò richiede scelte coraggiose ed innovative. In primo luogo occorre dedicarsi maggiormente alla commercializzazione e al marketing del vino e soprattutto promuovere grandi aggregazioni commerciali e partnership tra le cantine cooperative e non, per assumere le dimensioni competitive necessarie ai mercati internazionali». «Ci sono le condizioni per compiere questo salto di qualità - ha sottolineato Rabboni – come dimostrano i dati relativi alle esportazioni del vino emiliano-romagnolo che nel 2007 sono cresciute del 13% contro un dato nazionale del 5% e come dimostra la costante crescita del livello qualitativo del nostro vino negli ultimi anni». «Per raggiungere questi obiettivi - ha aggiunto Rabboni – è però necessario fare crescere ulteriormente la cooperazione confidando sul supporto attivo delle Istituzioni a partire da quelle nazionali. Chiediamo al Governo Italiano di affiancare le Regioni nello sviluppo di progetti di filiera cooperativa e di contribuire al contenimento dei costi di produzione anche ridimensionando i tagli previsti in Finanziaria per gli aiuti all’export, per i contributi SCAU, per la copertura delle assicurazioni contro i danni provocati dal maltempo e al piano nazionale irriguo.»

Dati sulla vendemmia
In leggero aumento rispetto al 2007, la produzione di vino emilia-romagnolo dovrebbe attestarsi, secondo le previsioni dell'Associazione Nazionale degli Enologi, su una produzione di circa 6.250.000 ettolitri di vino. «Si tratta di un vino complessivamente di buona qualità –ha sottolineato Rabboni – Va registrato tuttavia un andamento diverso nelle diverse province. La produzione romagnola è infatti stimata in crescita del 10 - 15% mentre per la parte occidentale della regione è prevista una riduzione attorno al 20% dovuta sia alle grandinate che hanno interessato le province di Modena e Reggio Emilia sia all'andamento particolarmente piovoso dei mesi di maggio e giugno che hanno favorito lo sviluppo di diverse malattie fungine.»