3 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Per ridare certezze ai produttori ed evitare il tracollo del settore

Tabacco: più attenzione dell’Ue e valida ristrutturazione della filiera

Alla vigilia del vertice agricolo Ue a Verona sui problemi del settore, il presidente della Cia ribadisce l’esigenza di una proroga della fase transitoria degli aiuti fino al 2013

«Il settore del tabacco sta attraversando una fase di grande incertezza. I produttori sono costretti ad operare in un contesto sempre più difficile caratterizzato da una remunerazione del prodotto non sempre adeguata. Il che ha causato una riduzione del numero di produttori e della quantità di prodotto. L’entrata in vigore della seconda fase della riforma Pac, quella relativa al periodo 2011-2013, rischia, poi, di avere deleteri contraccolpi per i produttori di tabacco.

E‘ necessario, quindi, una proroga della fase transitoria degli aiuti fino al 2013, in modo da dare la possibilità all’intera filiera di organizzarsi in maniera adeguata davanti ai nuovi orientamenti della politica agricola Ue». Lo ha sottolineato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi alla vigilia del vertice dei ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea produttori di tabacco, che si terrà domani a Verona.

«Serve -ha aggiunto Politi- un’azione reale per garantire certezze ai produttori di fronte a problemi pesanti. Un’azione in grado di riaprire prospettive nuove ad un comparto che, altrimenti, corre il pericolo del tracollo. Ecco perché come Cia riteniamo che la proroga della fase transitoria degli aiuti fino al 2013 possa permettere alla filiera del tabacco di organizzarsi rispetto ai nuovi orientamenti che adotterà la Politica agricola comune nel 2009. Una misura indispensabile per dare ancora un futuro alla produzione di tabacco nel nostro Paese, garantendo ai produttori gli strumenti necessari per stare sul mercato e non chiudere definitivamente i battenti.

«Non a caso, abbiamo salutato con soddisfazione -ha sostenuto il presidente della Cia- l’approvazione da parte del Parlamento europeo di una relazione con la quale si chiede di estendere il finanziamento del Fondo comunitario del tabacco dal 2009 al 2012 e, parallelamente, di prorogare il regime di aiuto ai produttori di tabacco fino alla stessa data, tramite il sistema del disaccoppiamento parziale. L’Assemblea di Strasburgo suggerisce, inoltre, di finanziare il Fondo, che promuove azioni di informazione e sensibilizzazione sugli effetti nocivi del consumo di tabacco, trasferendo il 6 per cento degli aiuti, anziché il 5 per cento, ossia 81 milioni di euro».
«Tale prolungamento e l’aumento al 6 per cento dei trasferimenti destinati al finanziamento del Fondo comunitario del tabacco rappresentano -ha rimarcato Politi- elementi positivi per la tutela della tabacchicoltura, un settore che in Italia ha una notevole importanza».

«Come Cia -ha affermato il presidente confederale- ci batteremo con energia per salvaguardare e valorizzare un settore che in questi anni ha subito una profonda trasformazione, con effetti negativi non indifferenti per i produttori. E’, però, giunto il momento di dire basta ad ulteriori tagli e sacrifici. C’è l’esigenza di una risposta chiara e concreta per le imprese. Comunque, il rilancio delle condizioni di mercato deve andare anche ben oltre alle modifiche normative comunitarie. Vogliamo -ha concluso- che si apra una pagina nuova per i produttori di tabacco Bisogna avviare una ristrutturazione della filiera per riprendere la strada dello sviluppo e per tutelare i redditi dei produttori. Serve, quindi, una svolta realmente positiva».