4 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Indagine congiunturale sulle PMI industriali da 1 a 500 dipendenti

Trimestre difficile per l’industria italiana

Unioncamere: «-2,6% la produzione e –2,2% il fatturato. Nell’artigianato (-4,3%) e nel Sud (-4,6%) le perdite più consistenti»

Un altro segno meno per l’industria italiana. L’intero set dei principali indicatori economici relativi al III trimestre 2008 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso risulta infatti negativo: -2,6% la produzione, -2,2% il fatturato, -0,3% le esportazioni. La fine del tunnel appare ancora lontana, almeno sulla base degli ordinativi ricevuti dalle imprese manifatturiere che segnano una flessione del –3,0%.

A pagare il prezzo più alto dell’attuale crisi economica sono le imprese minori, ma anche le medio-grandi imprese cominciano ad essere in affanno. L’unico settore che si salva è la meccanica: +0,7% la produzione e +1,3% il fatturato tra luglio e settembre scorso. E’ quanto emerge dalla consueta indagine congiunturale sulle imprese fino a 500 dipendenti appartenenti ai diversi settori manifatturieri, realizzata dal Centro studi di Unioncamere.

Produzione e fatturato nei territori e nei settori.
Il calo tendenziale della produzione e del fatturato tra luglio e settembre 2008 (rispettivamente -2,6% e –2,2%) colpisce soprattutto le piccole imprese della fascia 1-49 dipendenti (-3,9% la produzione e –3,6% il fatturato) ma si fa sentire anche nelle dimensioni maggiori (-1,1% la produzione e –0,5% il fatturato). Il Mezzogiorno manifesta il maggior disagio (-4,6% entrambi gli indicatori), ma sensibile è anche il decremento della manifattura nelle regioni del Nord-Ovest (-2,8% la produzione e –2,2% il fatturato) e del Centro (-2,7% e –3,2%). Poco più contenuta la contrazione produttiva per le industrie del Nord-Est (-1,5% la produzione e –0,7% il fatturato).
Tutti i settori risentono delle difficoltà. La flessione dei dati di produzione e fatturato riguarda in particolare il tessile-abbigliamento- calzature (-4,8% e –5,9%), i comparti del legno-arredo (-4,5% e –4,6%), le industrie elettriche ed ’elettroniche (-2,9% e –0,8%), l’industria dei metalli (-2,2 e –2,4). Ancora più pesante l’arretramento delle «Altre manifatturiere» (che nel campione d’indagine aggregano i risultati del cartario, editoria, oreficeria, giocattoli e altri beni per la persona e per la casa) per le quali il trimestre si chiude con -7,2% per la produzione e –5,7% per il fatturato. Soltanto le industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto chiudono il trimestre con un incremento della produzione (+0,7%) e del fatturato (+1,3%).

Ordinativi
Negativo anche il dato sugli ordinativi: -3,0% il dato medio, con le imprese fino a 49 dipendenti che registrano un –3,8% e quelle di maggiori dimensioni che segnano un –2,1%. Il più sensibile decremento degli ordini colpisce le imprese del Centro (-4,9%) e quelle del Sud (-4,1%). Il Nord-Ovest si allinea alla media nazionale mentre il Nord-Est si ferma al –1,5%. A livello settoriale è nel tessile-abbigliamento-calzature che si segnala il calo più consistente (-5,4%).

Export
Anche le vendite all’estero registrano nel III trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, una battuta d’arresto: -0,3% il dato medio, determinato dal calo registrato dalle imprese minori (-1,2%), mentre quelle con oltre 50 dipendenti si mantengono su un modesto +0,5%. Solo il Nord-Ovest chiude il trimestre in sostanziale stabilità, mentre il Mezzogiorno paga il prezzo più alto (-1,5%). Nord-Est (-0,2%) e Centro (-0,6%) non si discostano molto dal dato medio nazionale. Il più forte calo delle vendite estere colpisce i settori aggregati nell’ «Altra industria (-3,1%); segue il «sistema moda» (industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature -1,2%). Il dato migliore, infine, fa riferimento alle industrie chimiche e delle materie plastiche (+1,1%).

L’artigianato: un trimestre in discesa per tutti gli indicatori
Trimestre decisamente pesante per le imprese artigiane: -4,3% la produzione e –4,0% il fatturato. Forte anche il calo degli ordinativi (-4,2%) e delle esportazioni (-1,3%).