18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Costi alle stelle e prezzi in picchiata. Una forte mobilitazione per una svolta

Si aggravano i problemi per le imprese agricole

Il presidente della Cia Giuseppe Politi avverte: «Le difficoltà economiche possono mettere in ginocchio la nostra agricoltura. Dalla legge finanziaria nessuna risposta valida»

«La profonda crisi delle borse non risparmia l’agricoltura italiana. E gli effetti già si vedono palesi: aumento vertiginoso dei costi produttivi, calo dei prezzi praticati sui campi, irrigidimento nelle concessioni di credito da parte della banche. Il che si tradurrà, purtroppo, in un nuovo taglio dei redditi per gli imprenditori agricoli. Da qui l’impellente esigenza di intervenire con misure che alleggeriscano il pesante carico che oggi comprime in maniera asfissiante le capacità produttive e competitive delle aziende».

Lo ha sottolineato il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana Giuseppe Politi per il quale serve, al più presto, una sterzata che, a cominciare dalla Conferenza nazionale, garantisca al settore gli strumenti per operare con efficacia sul mercato, altrimenti «c’è il pericolo che molte imprese, soprattutto le più esposte alle turbolenze economico-finanziarie, chiudano, con gli effetti facilmente immaginabili».

«L’agricoltura italiana -avverte Politi- sta attraversando uno dei più difficili momenti della sua più recente storia. In un mercato sempre più vasto e competitivo, le imprese agricole mostrano una crescente difficoltà a recuperare margini di efficienza ed a produrre reddito da destinare ai consumi, all’innovazione ed agli investimenti. Pesano, ed aggravano questa situazione, le anomalie ed il malfunzionamento del mercato, soprattutto per quanto riguarda il meccanismo di formazione dei prezzi».

«Un quadro preoccupante al quale -sostiene il presidente della Cia- la legge finanziaria per il 2009 non dà risposte valide. I problemi degli imprenditori agricoli italiani restano tali, anzi possono, nei prossimi mesi, aggravarsi ulteriormente. Servono, invece, misure per cercare di ridurre i costi e gli oneri imprenditoriali, alleggerire il carico fiscale, facilitare l’accesso al credito per gli investimenti. Insomma, occorrono azioni rapide e scelte condivise per superare una crisi che per l’agricoltura non ha precedenti negli ultimi venti anni».

«Da qui -rimarca Politi- nasce la nostra mobilitazione sull’intero territorio nazionale. Non una mera protesta, ma un’azione responsabile per richiamare l’attenzione nei confronti del mondo agricolo italiano che non può continuare ad agire in un contesto sempre più difficile e privo di prospettive. Sono indispensabili concreti provvedimenti. Altro che ‘prodotti a km zero’ o spot del genere che non risolvono i problemi dei produttori né quelli dei consumatori».
«Davanti all’incalzare degli eventi -conclude il presidente della Cia- ci vuole grande senso di responsabilità e atteggiamenti fermi e coesi, ma soprattutto tanto realismo e concretezza. Occorre individuare gli strumenti necessari per tutelare le imprese agricole, ridando quelle certezze che oggi mancano. La nostra mobilitazione è, quindi, finalizzata perchè si facciano le cose in modo costruttivo e in tempi rapidi, anche perché l’attuale crisi non avrà di certo una breve durata».