«Nella regione Lombardia 50mila posti a rischio»
Questo quanto emerso dai primi dati raccolti dalla Cisl Lombardia e presentati oggi in occasione del consiglio generale riunito a Sesto San Giovanni
«La crisi finanziaria comincia a trasferirsi sull'economia reale lombarda. Centinaia di lavoratori precari lasciati a casa, aumento delle richieste di cassa integrazione tra il 45% e il 75% rispetto al 2007, circa 50 mila posti di lavoro a rischio a fine anno, una ventina di aziende in difficoltà in più alla settimana».
Questo quanto emerso dai primi dati raccolti dalla Cisl Lombardia e presentati oggi in occasione del consiglio generale riunito a Sesto San Giovanni. Ed è per questo che la Cisl chiede alla Regione «l'avvio di un confronto immediato per concordare azioni e strumenti a sostegno di famiglie e lavoratori».
«Sostenere la competitività delle aziende e il reddito dei lavoratori - sottolinea in una nota Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia - sono le nostre priorità. Istituzioni, imprese e sindacati lombardi devono lavorare insieme per avanzare proposte al governo. La crisi - spiega la nota - si fa già sentire sui lavoratori precari: 400 ad agosto e 161 ora i temporanei lasciati a casa all'Iveco di Suzzara, 200 alla Brembo, 160 alla Candy di Brugherio, 100 alla Bosch di Offanengo. Tra i settori più colpiti: il meccanotessile, gli elettrodomestici, il cotoniero e le filature, la componentistica auto, la metallurgia, le lavorazioni meccaniche tradizionali e l'elettronica».
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