Cisl: «Il 14 novembre in piazza per dire no a questa politica miope e restrittiva»
Lo afferma in una nota Antonio Marsilia, Segretario Generale della Federazione Cisl Università. Per questi motivi Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza il prossimo 14 novembre
«Il Governo ha messo l'Università nel calderone dei tagli indiscriminati a tutta la Pubblica Amministrazione che servono solo a fare cassa per far vedere a Bruxelles che l'Italia rispetta i vincoli di bilancio posti dall'Unione Europea. Per l'Università e' una doppia presa in giro perché mentre il Ministro Gelmini promette un serio piano di rilancio dell'Università i ministri Tremonti e Brunetta non vogliono neppure concedere i fondi necessari per la sopravvivenza».
Lo afferma in una nota Antonio Marsilia, Segretario Generale della Federazione Cisl Università. Per questi motivi Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza il prossimo 14 novembre. «Quella che si va delineando e' la scomparsa dell'Università italiana come sistema nazionale tutelato dalla Costituzione, il cui ruolo pubblico e' elemento di garanzia per la libertà di ricerca e di insegnamento e degli interessi generali del Paese», spiega il sindacalista della Cisl. Giovedì 23 ottobre al centro congressi Cavour nel corso di una conferenza stampa verranno illustrate le situazioni dei tre comparti e saranno annunciate le manifestazioni di protesta e le iniziative nei singoli enti, atenei, conservatori ed accademie in vista dello sciopero del 14 novembre. «Ripetiamo 'No' - dichiara Marsilia - a questa politica miope e restrittiva contraria ai veri interessi dell'Università, della Ricerca Scientifica, delle discipline artistiche».
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