30 luglio 2025
Aggiornato 23:00
Finanziaria e infrastrutture

Infrastrutture: è di circa 4 miliardi e mezzo il taglio

Serio stop con la manovra del governo, si rischia chiusura cantieri

«E' di oltre 4 miliardi e mezzo il taglio che la finanziaria apporta al settore delle infrastrutture». Lo denuncia il Pd attraverso il ministro del governo ombra per le Infrastrutture, Andrea Martella e la capogruppo in commissione Ambiente della Camera, Raffaella Mariani che hanno presentato oggi un elenco dettagliato dei tagli contenuti nella manovra economica.
«Al di là degli annunci del presidente del consiglio e dei suoi ministri - dichiarano i due democratici - l’impegno del governo per il rilancio delle infrastrutture nel nostro paese va in direzione contraria rispetto a ciò che sarebbe necessario per aiutare la nostra economia a risollevarsi»

«L’effetto della manovra per l’intero comparto dei lavori pubblici - spiegano gli esponenti del Pd - è pesante e le previsioni di spesa della Finanziaria, in discussione alla Camera, sono motivo di seria preoccupazione. Una finanziaria vuota di contenuti ed incapace di affrontare la situazione in cui versa il settore e priva delle risorse necessarie per realizzare le priorità definite d’intesa con le Regioni».

La Finanziaria frena il settore delle costruzioni
L’Allegato Infrastrutture al DPEF 2009-2013 nel tracciare «itinerari innovativi» stimava in 124 miliardi di euro l’esigenza nei prossimi cinque anni per completare il piano delle opere programmate. Quantificava inoltre in 20.252,86 milioni di euro il fabbisogno da reperire per finanziare un elenco di 48 opere da avviare entro il 2013 senza indicare le quote annuali di fabbisogno di competenza e di cassa opera per opera, rinviando ad altri provvedimenti l’entità del rifinanziamento della legge obiettivo, confidando in maniera eccessivamente ottimistica sull’apporto di ingenti risorse private.

La Finanziaria blindata offre ben altre previsioni e indica tagli consistenti (rispetto al dato assestato 2008) in tutti i principali interventi:
* Sistemi stradali, autostradali e intermodali (-1.922,8 milioni)
* Infrastrutture portuali ed aeroportuali (-31,4 milioni)
* Sistemi ferroviari locali (-10 milioni)
* Sistemi idrici (-5 milioni)
* Edilizia statale (-41 milioni)
* Politiche abitative (-62,1 milioni)
* Politiche urbane e territoriali (-161 milioni)

Il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, inoltre, vede una consistente riduzione pari a 43,8 milioni rispetto all’anno precedente.

L’ANAS contava per il 2009, in base alla Finanziaria scorsa, su 1.560 miliardi, saranno 1.205. Una riduzione è prevista anche nel capitolo relativo alle somme da erogare all’Anas a titolo di corrispettivi dovuti per le attività ed i servizi resi 269,8 milioni di euro (-126,7 milioni di euro rispetto al dato 2008)

Per RFI erano previsti 3.500 milioni, saranno invece 2.362.

Stessa sorte per quanto concerne le principali voci riferite al Ministero dell’Ambiente:
* Conservazione dell’assetto idrogeologico (- 241 milioni)
* Prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento (- 88 milioni)
* Sviluppo sostenibile (- 41 milioni)
* Trattamento e smaltimento rifiuti e acque, bonifiche, tutela e gestione delle risorse idriche (-90 milioni ) - 32,4 % rispetto al 2008
* Ricerca e innovazione (-11,4 milioni)

Infine, per quanto riguarda gli stanziamenti relativi alla Protezione civile è opportuno segnalare i tagli per gli interventi per pubbliche calamità.

Project Financing a corto di fondi
Il programma della legge obiettivo prevedeva un ingente investimento di capitali privati (33,5 miliardi). Una previsione ottimistica. In questi anni hanno giocato a sfavore le problematiche legate ai mercati finanziari ed il sistema creditizio non è sembrato propenso ad assumere il rischio di progetto. A questi problemi il Governo non ha dato risposte con il risultato che oggi il Project Financing è a corto di fondi e si rischia la chiusura di numerosi cantieri. Nell'attuale situazione di crisi economica lascia perplessi l'individuazione del Fondo rotativo per le infrastrutture strategiche (Fris) come strumento necessario per proporre finanziamenti agevolati e prestiti ai concessionari privati di opere della legge obiettivo in sostituzione dei contributi pubblici statali. Lo Stato così non tirerà fuori risorse.

Altro capitolo da monitorare quello relativo ai fondi strutturali.

Fondi FAS : Il governo intende riprogrammare 15 miliardi ma non c'è assolutamente chiarezza né sui contenuti né sui criteri di ripartizione delle risorse né su chi si occuperà della parte operativa. Inoltre non è chiaro se i fondi Fas si aggiungeranno o si sostituiranno alle risorse della legge obiettivo. Alle nostre preoccupazioni si sommano quelle delle Regioni.

Le nostre proposte
Con le nostre proposte emendative, respinte dalla maggioranza, abbiamo chiesto al governo un impegno per il rilancio:

* della legge obiettivo attraverso l’individuazione di venti opere strategiche;
* delle politiche abitative;
* degli interventi per la difesa del suolo;
* delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie;

«Evitiamo di rincorrere opere pubbliche simboliche - concludono Martella e Mariani - Il Pd, in parlamento, presso la Commissione Bilancio avanzerà le proprie proposte condivise dagli enti territoriali e dal sistema produttivo. Il settore delle costruzioni può e deve giocare un ruolo decisivo in questa delicata fase economica».