19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Crollano i consumi USA

I consumatori Usa disertano i Mall: a picco vendite al dettaglio

Negli Stati Uniti potrebbe essere arrivata quella che Business Week definisce «The Age of Frugality», un'epoca della frugalità

Il devastante terremoto nel settore finanziario e il rallentamento costante dell'economia degli Stati Uniti stanno tenendo gli americani alla larga da centri commerciali e dalle concessionarie auto, e forse provocheranno una svolta epocale nel loro stile di vita. Negli Stati Uniti potrebbe essere arrivata quella che Business Week definisce «The Age of Frugality», un'epoca della frugalità, impensabile fino a solamente un anno fa.

Di fronte alla prospettiva di una recessione, molte famiglie di classe media, e non ancora minacciate dalla crisi, hanno infatti deciso di ridurre drasticamente i consumi ridimensionando il proprio stile di vita. Persone come Bill Behere and Leah Ingram e le loro due figlie, che negli ultimi anni hanno speso ai ritmi forsennati di tutto il paese, ora risparmiano ovunque possono: lasciano l'auto in garage, escono a cena raramente, comprano pochi vestiti e spengono le luci quando lasciano una stanza. E non si tratta certo di una famiglia che teme di vedere la propria casa confiscata o in arretrato sui saldi della carta di credito. I consumatori hanno smesso di comprare già prima che i mercati crollassero e questa non è una buona notizia per l'economia», ha detto Joel Naroff, capo economista di Naroff Economic Advisors.

Le spese per consumi rappresentano circa i due terzi dell'attività economica totale degli Stati Uniti e il dato di oggi sulle vendite al dettaglio di settembre, attestatosi in calo dell'1,2%, è un altro inquietante segnale di recessione imminente. Con questo ribasso le vendite al dettaglio sono calate per il terzo mese consecutivo, e il dato ha segnato anche il peggior ribasso dall'agosto 2005, quando fu rilevato un calo dell'1,4 per cento. E' inoltre la prima volta che si hanno tre mesi consecutivi di flessione da quando il dipartimento del Commercio ha iniziato a raccogliere questi dati. Il dato è stato guidato da un brusco ribasso delle vendite di auto, scese del 3,8 per cento, ma anche escludendo questa componente, le vendite sarebbero calate dello 0,6 per cento.

Queste notizie arrivano proprio mentre si avvicina la stagione natalizia, che rappresenta la maggior fetta di ricavi in tutto l'anno per i rivenditori. Gli effetti macroeconomici di questo cambiamento di stile di vita si prestano a letture differenti. Da un lato vi è quello che John Maynard Keynes definì il paradosso del risparmio: in casi come questi ciò che è buono per l'individuo, la parsimonia, non è buono per la collettività e potrebbe addirittura scatenare o ampliare gli effetti di una recessione.

Dall'altra parte una maggiore oculatezza potrebbe sviluppare una cultura del consumo più ragionevole negli Stati Uniti, e produrre nel lungo periodo un'economia più sana. L'adattamento ad uno diverso stile di vita è sicuramente più difficile per i giovani di 20,30 anni, cresciuti probabilmente nel periodo di maggior spese per consumi della storia. Per loro sarà importante arrivare a definire con chiarezza la differenza tra beni di prima necessità e spese discrezionali. «Devono tornate alla gerarchia dei beni di Maslow: cibo, vestiti, casa e mezzi di trasporto», ha detto Kristine Miele, una consulente finanziaria.

Fonte: Apcom