3 maggio 2024
Aggiornato 22:30
Lo ha deciso la giunta nella riunione oggi al Museo del Mediterraneo di Livorno

La Regione potenzia i fondi di garanzia per le imprese

Permetteranno alle imprese di accedere a finanziamenti agevolati per 500 milioni

Contro la probabile stretta creditizia per le imprese (e il rialzo dei tassi a breve), conseguenza della crisi finanziaria mondiale in uno scenario, come quello bancario italiano, comunque meno esposto di altri sui mercati internazionali, la giunta toscana pensa a potenziare i fondi di garanzia, che bene hanno funzionato fino ad oggi. Il meccanismo è semplice e rodato: aiutare imprese, spesso piccole e sottocapitalizzate, nell'accesso ai prestiti, offrendo alle banche garanzie che le aziende non hanno o rafforzandole, con la possibilità di spuntare in questo modo anche tassi migliori e più bassi che sono quelli previsti fino al 2010 dal protocollo firmato due anni fa a cui hanno aderito oltre venti banche (settanta con quelle di Credito Cooperativo) con sportelli in tutta la Toscana.

Il sistema regionale delle garanzie è composto da più soggetti. C'è Fidi Toscana, la finanziaria controllata dalla Regione che eroga garanzie, cogaranzie e controgaranzie pubbliche sui fondi regionali che ha in gestione e sul proprio patrimonio. C'è Artigiancredito Toscano e ci sono i Consorzi Fidi (Confidi), emanazione delle diverse associazioni di categoria e sostenuti dalla Regione nella loro patrimonializzazione.

Le richieste di garanzia non mancano. Al 31 agosto la sola Fidi Toscana aveva rilasciato garanzie pubbliche per 428 milioni, sostenendo finanziamenti per 579 milioni. Rimangono nei fondi pubblici gestiti da Fidi Toscana solo 5 milioni: una cifra giudicata troppo esigua, vista la congiuntura e la stretta creditizia che si preannuncia. E così la giunta - ne ha discusso anche oggi nella seduta a Livorno nei locali del Museo di storia naturale del Mediterraneo - ha deciso di potenziare le garanzie pubbliche regionali.
Sarà un intervento in tre mosse. Per la prima si guarda a Bruxelles. Un nuovo fondo di garanzia per gli investimenti, pari a 33 milioni di euro, è difatti in corso di definizione presso la Commissione europea. Potrebbe realizzarsi tramite la forma tecnica del prestito a Fidi Toscana. Fornirà anche co-garanzie e controgaranzie pubbliche, che si aggiungeranno a quelle rilasciate da Artigiancredito e Confidi. E potrebbe essere operativo già nei primi mesi del 2009 attivando finanziamenti bancari per 330 milioni.
La seconda mossa riguarderà il potenziamento dei fondi di garanzia regionale – 15 i milioni che potrebbero essere trovati - con la possibilità di erogare garanzie fino all'80% del finanziamento bancario anche per il consolidamento di debito a breve.

Il terzo intervento interessa il fondo di rotazione unificato Regione-Banche: ora quasi esaurito, tanto da poter rispondere, di fatto, solo alle domande già in itinere. La buona performance dimostra l'efficacia dello strumento, che ha sostenuto la domanda di credito di molte Pmi toscane. Il fondo conta una dotazione di circa 14 milioni: due terzi finora li ha messi la Regione, un terzo le banche. La richiesta che la giunta farà agli istituti bancari è quella di contribuire al rifinanziamento del fondo, in grado di garantire anche il consolidamento a medio e lungo termine del debito a breve. A conti fatti, con 48 milioni di garanzie in più (i 33 milioni del fondo europeo e altri 15 per i fondi) potranno essere garantiti ulteriori finanziamenti alle imprese per non meno di 500 milioni.

Naturalmente la Regione investirà anche sulla comunicazione, per informare aziende e piccoli imprenditori delle opportunità a disposizione. E per fronteggiare l'emergenza, ha deciso oggi la giunta, presso Fidi Toscana sarà attivato dalle prossime settimane un numero verde per le imprese.