4 maggio 2024
Aggiornato 04:30
Sviluppo regionale

Firmato il patto per lo sviluppo della regione

Ventura (Cisl Piemonte): «C'è bisogno di ottimismo e di unità tra tutte le forze sociali»

È stato firmato oggi a Torino, dopo due anni di lunga e difficile gestazione, il Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Piemonte. Il documento è stato sottoscritto da 26 soggetti economico-sociali-istituzionali tra cui Regione, Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confapi Confcommercio, Confartigianato e Anci.

Per la segretaria generale della Cisl, Giovanna Ventura: «La firma del Patto, pur giungendo un po' in ritardo rispetto alla data del suo concepimento, segna una fase di svolta in un momento in cui c'è un gran bisogno di ottimismo e soprattutto vi è la necessità di mettere insieme tutte le forze sociali per raggiungere la massima coesione nel tessuto economico della regione. Con questo accordo vogliamo fare in modo che la crisi che si sta manifestando si fermi prima di arrivare alle famiglie e ai lavoratori».

L'appello ad unire le forze e l'invito a lavorare nella medesima direzione per mantenere robusta e competitiva l'economia piemontese è stata espressa da tutte le categorie economiche e sociali intervenute alla cerimonia della firma.
La sfida è rilanciare e sostenere uno sviluppo sostenibile, facendo leva su un mercato del lavoro integrato con il sistema della formazione, sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, su qualità ed efficienza del sistema sanitario e socio-assistenziale, sullo sviluppo dell'innovazione e della ricerca, sulla riqualificazione e salvaguardia del territorio, su infrastrutture e mobilità, sulla valorizzazione delle autonomie locali e sulla piena attuazione del federalismo fiscale.

Il Patto si muove lungo sei direttrici: il sostegno alla competitività e alla domanda interna del sistema economico regionale per accrescerne il livello di coesione sociale; il miglioramento e riqualificazione delle condizioni socio sanitarie della popolazione regionale, per tutelare il diritto alla salute e per promuovere i diritti di cittadinanza; il miglioramento della qualità dell'ambiente, dell'utilizzo delle risorse energetiche, lo sviluppo delle fonti energetiche alternative e delle attività ad esse propedeutiche; il miglioramento della gestione e sviluppo delle reti e infrastrutture; il miglioramento della «governance» sul territorio regionale, riformando e semplificando la pubblica amministrazione; l'attuazione del federalismo amministrativo e fiscale.

È rilevante inoltre l'impegno, che sarà oggetto di traduzione in specifica norma della prossima Legge Finanziaria Regionale, di una ulteriore riduzione dell'aliquota dell'addizionale regionale Irpef a favore dei redditi fino a 22mila euro, di cui stando agli ultimi dati disponibili, ovvero le dichiarazioni dei redditi 2005 - beneficeranno più del 70% dei contribuenti regionali, con l'impegno di rimodulare le fasce per scaglioni di reddito in relazione all'avanzamento del federalismo fiscale.
«La rimodulazione dell'Irpef, il welfare inclusivo e il tavolo sull'istruzione - ha concluso Ventura - sono il frutto di una grande azione sindacale espressa in questi anni soprattutto dalla Cisl e vanno nella direzione da noi auspicata».
Per la realizzazione del Patto la Regione Piemonte ha impegnato sue risorse per un valore di 13 miliardi euro nel triennio 2009-2011.