25 aprile 2024
Aggiornato 16:30
L'intervento di Conti al convegno “Il territorio come capacità collettiva”

«Con l'industry Sovicille e la Toscana batteranno Singapore»

L'assessore disegna il futuro della regione tra cultura, lavoro e impresa

«Industry è la parola chiave per la Toscana del futuro. Industry nel senso di ricerca, modernizzazione, industria. Solo in questo modo interpretiamo la svolta rappresentata dal Pit, il Piano di indirizzo territoriale, e dal Prs, il Piano regionale di sviluppo, che mettono l'accento sul reddito a scapito della rendita, e sul rapporto stretto e virtuoso tra cultura, lavoro impresa». Lo ha detto l'assessore regionale Riccardo Conti durante il suo intervento al convegno «Il territorio come capacità collettiva», in svolgimento, tra oggi e domani, a Fiesole, organizzato dalla Fondazione Italiani Europei, Associazione Viviani, Fondazione Cloe in collaborazione con il Comune di Fiesole.

«Ci sono due esempi che riescono rappresentano la nostra regione di domani – ha proseguito -. Il primo è Santa Croce sull'Arno, città al centro di uno dei distretti industriali che non solo si è maggiormente ristrutturato, lì si parla già di un depuratore di terza generazione, ma che ha visto anche rilevantissimi cambiamenti sociali e culturali, con un 40 per cento di residenti del centro storico costituito da cittadini stranieri extracomunitari, dove si prega nelle chiese e in una moschea, dove il segretario della locale Camera del Lavoro è bosniaco. L'altro esempio è il caso Novartis, grande multinazionale biomedica svizzera che ha un insediamento in provincia di Siena, vicino a Sovicille, oltre 200 occupati, e che ha deciso di fare un investimento sullo scenario planetario che darà il seguente risultato: più di mille ingegneri divisi fra un centro di ricerca e uno stabilimento di prima applicazione delle tecnologie. Novartis ha valutato una serie di siti, alla fine erano rimaste in lizza Siena e Singapore dove ci sono un porto e un aeroporto enormi, dove forse regalano anche l'area. Ma alla fine Novartis sceglie Siena. Perché? Perché, hanno spiegato,la Toscana ha talenti, università, una tradizione, un buon marchio. Ma soprattutto perché qua si devono portare i migliori ricercatori e studiosi da tutto il mondo: a Singapore non ci vanno; a Siena ci vengono. Allora io dico che siamo belli e per questo è venuta Novartis ma dobbiamo rimanere belli per evitare che Novartis vada a Singapore e per far sì che da noi arrivino altre Novartis. Il nostro problema è capire quali sono le nostre Novartis del futuro».

Nell'attuale programma di investimenti, il più massiccio dall'Unità d'Italia ad oggi, la Toscana trova la sua grande occasione storico politica, ha avuto dunque modo di ricordare Conti. Grazie alla piattaforma costiera e all'Alta Capacità, si costituirà la via più rapida verso gli importanti mercati del Nord Europa che renderà questa una grande regione approdo logistico nazionale e internazionale. «Da qui la sua forte attrattività, che dobbiamo coltivare e sviluppare per uscire dalla fase passiva nella quale abbiamo assistito all'enorme fenomeno sociale che ha prodotto seconde e terze case per ospiti illustri da tutto il mondo. Quella fase è conclusa».