23 agosto 2025
Aggiornato 08:00
Assemblea Anva-Confesercenti

«Mercatini canale preferito per gli acquisti da 5 milioni di italiani»

Il giro d'affari supera i 25 miliardi di euro. Tremila i mercati aperti ogni giorno e 10 mila quelli settimanali

Si tiene oggi a Cesena l'Assemblea Annuale dell'Anva-Confesercenti, l’associazione dell’ambulantato, che compie 60 anni ed è fra i soci fondatori della Confesercenti.
«Il mercato ha fatto strada» è il titolo della Assemblea Annuale i cui lavori saranno conclusi da Marco Venturi, Presidente della Confesercenti. E' prevista anche la presentazione di una ricerca sul settore, una vera e propria radiografia dell'ambulantato e della sua diffusione.

Nella ricerca si sottolinea che quello dell'ambulantato è un settore ampio e articolato, diffuso in migliaia di strade e piazze della penisola: 162.269 imprese attive al 30 giugno 2008. Le attività a posteggio fisso sfiorano le 100 mila unità. Il commercio su strada occupa 226 mila addetti, per i tre quarti titolari.
Crescono inoltre, nel settore, le imprese con titolare di nazionalità straniera: uno su quattro è straniero. Nelle attività a posteggio fisso i titolari stranieri sono l'8,1% ma erano solo il 4,9% nel 2001.I
l commercio su aree pubbliche è parte integrante del commercio al dettaglio: nel settore alimentare ogni 4 negozi in sede fissa ce n'è uno ambulante; nell'abbigliamento il rapporto è di 1 banco dell'ambulantato ogni 2,6 negozi in sede fissa.

Il giro d'affari supera i 25 miliardi di euro. Tremila i mercati aperti ogni giorno e 10 mila quelli settimanali. Oltre 4 milioni i metri quadri di superficie disponibili ogni giorno. Sui banchi degli ambulanti grava però una pesante ombra: oltre 30.000 abusivi che, vendendo per lo più merce griffata contraffatta, sviluppano un volume d'affari annuo stimato in 1 miliardo di euro. I mercati hanno affrontato e sopportato la difficile congiuntura economica e la concorrenza della grande distribuzione o dei discount perché sono i consumatori a sceglierla.
L'indagine sul gradimento dei mercati da parte degli italiani ha evidenziato che il 77% li frequenta e il 68% li apprezza. Per oltre 5 milioni di italiani sono addirittura il canale preferito per i propri acquisti. I motivi di questa preferenza sono, in ordine di importanza, la convenienza, l'atmosfera, la confrontabilità tra i prezzi e la possibilità di trovare cose che altrove non si trovano. In sostanza nei mercati il consumatore è/si sente «sovrano».
Tra i prodotti più acquistati l'ortofrutta e l'abbigliamento, ma anche altri prodotti alimentari come carne, dolci e formaggi, libri, tessuti, bigiotteria, antiquariato e mobili, prodotti tecnologici, giocattoli. La lunga fase di stagnazione dei consumi ha colpito l'ambulantato molto meno di altri settori grazie alla capacità delle imprese di differenziare la propria attività (molti ambulanti lavorano sia in sede fissa che itinerante), di spostarsi dove le occasioni di mercato sono buone (località turistiche, vie commerciali, ecc.), di garantire ai consumatori quello che cercano, oggi in particolare: convenienza, confrontabilità e assortimento. Il risultato e' un incremento continuo del numero di coloro che per gli acquisti hanno scelto il mercato.

«Per il futuro - secondo l'Anva Confesercenti - la sfida dei mercati dovrà essere quella di combinare tradizione e rinnovamento.
Ed i mercati italiani mostrano di avere le risorse e le energie per cogliere la sfida lanciata dalla grande distribuzione. Si tratta di risorse oggettive, legate alla effettiva convenienza economica ed alla vasta scelta, e simboliche, legate all'immagine di calore, autenticità e genuinità associata ai mercati. La loro esistenza è infatti percepita come un elemento capace di cementare un caldo senso di appartenenza.
In un quadro sociale percepito come sempre più frammentato e incerto, i mercati contribuiscono allora a costruire e solidificare capitale e legame sociale. In questo senso, la loro forza sembra essere immateriale: gli italiani apprezzano l«anima» dei mercati, il loro essere spazio di socializzazione, di incontri e d'interazioni tra persone. Questo essere arena aperta, spazio d'incontro e confronto, finisce con l'avere delle ricadute anche sulle prospettive commerciali, visto che la maggioranza relativa dei clienti sostiene di frequentare i mercati a causa dei prezzi più bassi. Vi è però l'urgenza di valorizzare l'immagine commerciale dei mercati, imperniata attorno al tema della competitività dei prezzi, affinché la percezione dei mercati ambulanti non risulti troppo tradizionalistica, correndo il rischio di venire unicamente associata ad un'immagine culturale di «pittoresco» e «caratteristico», lasciando quindi il monopolio del «commerciale» a supermercati, ipermercati e discount».
Nel corso del suo intervento Marco Venturi, Presidente della Confesercenti ha ripreso il nodo dell’abusivismo: «Questo settore è il più colpito da questo fenomeno che pure attraversa le varie attività economiche. Per l’ambulantato è una vera e propria piaga che va affrontata con estrema decisione. Chiediamo allora a governo ed autorità locali di impegnarsi in una battaglia senza tregua per ridurre e poi stroncare l’abusivismo».