Lavoro, Vesco: «Provincia di Genova troppo rigida»
«La rinuncia al lavoro per curare i figli non può incidere sul sussidio di disoccupazione»
«La Provincia di Genova ha applicato in modo troppo rigido la normativa senza tener conto che occorre sempre far riferimento alle persone su cui ricadono i provvedimenti e un caso così particolare avrebbe senz'altro meritato maggiore attenzione».
Lo dice l'assessore regionale al Lavoro, Enrico Vesco dopo aver appreso di una donna di 33 anni, divorziata e con due figli a carico che, per la malattia di tutti e due i ragazzi, è stata costretta a rinunciare ad un incarico di due mesi a causa dell'orario che le impediva di custodire i figli e automaticamente si è vista togliere l'indennità di disoccupazione e anche i benefits che percepiva compreso il contributo per le medicine dei due figli. «Considero - ha detto l'assessore Vesco - che la particolare situazione familiare di questa donna, che la obbliga ad assistere due figli affetti da gravi patologie debba essere valutata in modo molto attento e pertanto la Regione si attiverà con la Provincia per risolvere la situazione».
«Riteniamo infatti che, ai sensi del DGR 859 del 2004, che ci siano gli estremi per considerare un giustificato motivo quello che ha indotto la donna a rinunciare al lavoro, visto lo svantaggio di genere che la obbliga alla conciliazione dei tempi di lavoro con il gravoso impegno familiare e la non conoscenza di un elemento fondamentale quale l'impegno orario richiesto dall'impiego».
«Per ristabilire condizioni di pari opportunità - ha concluso l'assessore al Lavoro - mi attiverò quindi verso la Provincia affinché questo caso venga risolto ripristinando lo status di disoccupazione e salvaguardando i sussidi che le spettano».
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