19 aprile 2024
Aggiornato 12:00
Energia

La Lombardia non ha bisogno di nuove grandi centrali

Legambiente plaude all'iniziativa di Formigoni: «investiamo su rinnovabili ed efficienza»

Legambiente plaude all'iniziativa di Formigoni che, oggi, ha scritto al ministro Scajola per comunicargli che la Lombardia già oggi produce in proprio tutta l'energia elettrica di cui ha bisogno, tanto che le centrali termoelettriche e idroelettriche presenti sul territorio regionali sono sottoutilizzate (secondo i dati Terna, le centrali termoelettriche lombarde nel 2007 hanno lavorato a meno del 50% della loro producibilità teorica). Una risposta chiara alla richiesta di attivare nuove grandi centrali come quella da 800 MW proposta ad Offlaga nel bresciano ed avversata da Legambiente e dagli enti locali, e quella di Bertonico nel lodigiano.

«La posizione di Formigoni rappresenta un paletto importantissimo, che dice una parola chiara sulle contestate centrali termoelettriche di Offlaga (BS) e di Bertonico (LO) - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - ma nel prendere atto della raggiunta autonomia elettrica in Lombardia dobbiamo anche, da subito, sviluppare politiche per l'efficienza energetica, la modulazione dei consumi e la produzione da fonti rinnovabili, così da rendere duraturi i risultati conseguiti e ridurre la dipendenza anche dalle importazioni di gas».

Per Legambiente occorre sviluppare da subito politiche per la riduzione dei consumi nei settori in cui maggiormente si è registrato un aumento di domanda, ovvero il terziario e gli usi civili, e contestualmente puntare sullo sviluppo e la diffusione delle tecnologie legate alle rinnovabili e in particolare al fotovoltaico.

«Finita l'era delle grandi industrie del Nord – insiste Di Simine -, in un'economia sempre più basata su terziario e PMI, c'è sempre meno bisogno di grandi centrali, che siano termoelettriche o nucleari. C'è invece sempre più bisogno di generazione distribuita: oggi sono le rinnovabili la vera e più moderna risposta ai bisogni elettrici della società».

«Anche Formigoni sconfessa il ministro Scajola e questo - ha aggiunto Edoardo Zanchini, responsabile nazionale Energia di Legambiente - la dice lunga sull'opportunità, sostenuta dal ministro dello Sviluppo economico di portare avanti le procedure per la realizzazione dei nuovi impianti a prescindere dal parere delle Regioni e dei Comuni. Ciò ovviamente vale ancor di più quando Scajola propone di realizzare 10 nuove centrali nucleari in Italia, promuovendo in maniera del tutto antiquata una fonte insicura, antieconomica e mal sopportata dai cittadini».