28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Vendite al dettaglio, Istat: +2,1% su anno

Per la Confcommercio non cambia il quadro critico dei consumi

«L’aumento del 2,1% in valore risente degli incrementi di prezzo che hanno interessato nell’ultimo anno molti beni di largo e generale consumo»

Un’evoluzione meno negativa della domanda rispetto a quanto registrato nei mesi precedenti, ma che non cambia nulla nella sostanza rispetto al quadro critico in atto: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat sull’andamento delle vendite al dettaglio di luglio.

Infatti, l’aumento del 2,1% in valore – spiega l’Ufficio Studi - risente degli incrementi di prezzo che hanno interessato nell’ultimo anno molti beni di largo e generale consumo, sottintendendo una variazione delle quantità nulla se non negativa, in particolare per i prodotti alimentari. Va aggiunto che, nonostante l’aumento dell’ultimo mese, la variazione tendenziale del periodo gennaio-luglio 2008, permane, anche in valore, lievemente negativa (-0,1%).

Bisognerà pertanto – conclude la nota - attendere almeno il dato di settembre per verificare se il miglioramento registrato, anche sul versante del clima di fiducia delle famiglie, sia rappresentativo di una moderata inversione di tendenza.