5 maggio 2024
Aggiornato 15:30
Diffica Agcom sui rincari e nuove tariffe preannunciate nel mese di agosto da Tim e Vodafone

Diffida Agcom a Tim e Vodafone è vittoria dei consumatori

ADOC: «E dello “sciopero del telefonino” promosso dal popolo del web»

L’Agcom ha diffidato Tim e Vodafone ad adottare maggiore trasparenza sull’informativa all’utenza, in merito ai cambi tariffari imposti unilateralmente dalle compagnie. Per Adoc è una vittoria dei consumatori e dell’annunciato «sciopero del telefonino» promosso dal popolo della rete via Kataweb.

«L’AGCOM dà ragione ai consumatori e al popolo del web - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – che aveva autonomamente promosso e organizzato lo sciopero del telefonino contro la mancata correttezza e trasparenza da parte dei due gestori telefonici. L’Adoc continuerà a vigilare affinché vengano ripristinati i vecchi contratti e tariffe, fino a quando non saranno adottate tutte le misure che garantiscano pienamente i diritti dei consumatori. Le regole del Codice Civile e del Codice del Consumo devono essere rispettate, l’utente deve essere informato correttamente, visto che aveva compiuto delle scelte proprio in base alle offerte tariffarie che erano state promosse».

Per l’Adoc, è presente comunque un aumento della concorrenza, sebbene il mercato sia ancora bloccato da alcuni problemi, dalla scarsa trasparenza all’imposizione di tasse obsolete.

«E’ certamente positivo l’allargamento del mercato delle telecomunicazioni – continua Pileri - e della conseguente offerta tariffaria proposta dagli operatori, sia tradizionali che virtuali. L’incremento della concorrenza ci fa ben sperare per un progressivo ribasso delle tariffe, sia per fisso che per mobile, e per una migliore tutela dei diritti del consumatore. Rimane il buco nero del canone obbligatorio Telecom per la telefonia fissa che, a nostro avviso, andrebbe eliminato. Inoltre andrebbe abrogata definitivamente la tassa di concessione governativa sugli abbonamenti privati per la telefonia mobile. Una tassa anomala, obsoleta e vessatoria. Siamo rimasti l’unico paese in Europa a mantenere in vigore una tassa simile. Crea una grave distorsione del mercato, imponendo un notevole balzello fiscale alle piccole aziende e ai consumatori con redditi medio-bassi. Eliminarla è essenziale per una completa liberalizzazione del mercato».