1 maggio 2024
Aggiornato 22:30
Commercio estero

BCE: rilancio export con euro ai minimi su dollaro

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti della decisione della Bce di mantenere invariati i tassi e la riduzione delle stime di crescita europea all’1,4 per cento nel 2008

La discesa dell’euro su valori minimi del 2008 nei confronti del dollaro rilancia l’export Made in Italy in difficoltà anche nell’agroalimentare anche se rischia di vanificare gli effetti della riduzione dei prezzi del petrolio e delle materie prime. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento agli effetti della decisione della Bce di mantenere invariati i tassi e la riduzione delle stime di crescita europea all’1,4 per cento nel 2008.

Nei paesi extracomunitari le esportazioni di prodotti agricoli naturali sono calate - sottolinea la Coldiretti - del 16,7 per cento mentre le importazioni sono in rialzo del 24,8 per cento nel primo semestre dell’anno. E’ difficoltà cominciano a farsi sentire anche su prodotti di alta qualità sui mercati fondamentali. Negli Stati Uniti dove per prima volta dopo anni si è verificato - precisa la Coldiretti - un calo quantitativo del 3,5 per cento delle esportazioni di vino nel primo semestre 2008, sulla base dei dati dell'IWFI.

Preoccupante è invece la situazione sul lato delle importazioni con il cambio delle valute che potrebbe offrire un ulteriore alibi all'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari per effetto delle materie prime importate come il grano che sono quotate nella moneta statunitense al pari del petrolio. L'Italia non dipende dall'estero solo per l'energia ma - sottolinea la Coldiretti - importa oltre il 40 per cento del grano tenero e duro necessario per la produzione di pane e pasta, nonostante l'aumento consistente della produzione nazionale grazie all'impegno degli agricoltori italiani che hanno colto le opportunità della riforma della Politica agricola europea. Peraltro - precisa la Coldiretti - l'andamento dell'euro potrebbe anche vanificare la tendenza al ribasso delle quotazioni del petrolio con effetti sul costo di trasporto degli alimenti oltre che sulle tariffe energetiche. Un nuovo dazio di tipo economico derivato dall'aumento dei costi dei trasporti e dei servizi ad essi connessi che solo per il grano importato dal Canada ha raggiunto i 20 dollari al quintale.

Le prospettive a livello internazionale evidenziano la necessità per l'Europa e l'Italia - sottolinea il presidente della Coldiretti Sergio Marini - di investire sull'agricoltura e aumentare ulteriormente la produzione nazionale e comunitaria, ma anche di garantirsi una propria riserva strategica di prodotti alimentari di base per stabilizzare il mercato interno e assicurare gli approvvigionamenti al giusto prezzo per imprese e consumatori.