28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Commercio estero, Urso: «Paghiamo prezzo supereuro e petrolio»

Russia si conferma nuova frontiera per Made in Italy: export +20%

E' quanto afferma Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico commentando i dati Istat diffusi oggi

ROMA - «Dopo aver registrato nei cinque mesi precedenti variazioni mensili tendenziali positive nonostante il clima internazionale sfavorevole, nel mese di giugno le esportazioni italiane subiscono un sensibile rallentamento, dovuto essenzialmente al supereuro e al caro petrolio». E' quanto afferma Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico commentando i dati Istat diffusi oggi. «Tuttavia» prosegue Urso «il dato cumulato del primo semestre si mantiene positivo, pari a +8,3% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente».

«A ben guardare» continua il sottosegretario «le principali perdite si sono verificate verso i mercati in cui l’Italia risulta maggiormente penalizzata dal consistente apprezzamento dell’euro come Stati Uniti (-17,2% nel mese di giugno 2008 rispetto al mese di giugno 2007) e Giappone (-14%). In controtendenza rispetto al mese di maggio ma in linea con i primi quattro mesi dell’anno in corso, la performance delle esportazioni italiane verso la Cina, che registrano un lieve segno positivo pari a +1,7%».

«In questo panorama, nonostante il lieve rallentamento nel mese di giugno rispetto ai mesi precedenti, rimane molto positiva la dinamica dell’export nei primi sei mesi dell’anno in corso verso la Russia, che si conferma la nuova frontiera per il Made in Italy, con una crescita vicina al 20 per cento»

Prosegue il peggioramento della bilancia energetica che nel periodo gennaio-giugno 2008 registra un saldo negativo pari a circa -30,7 miliardi di euro contro i 23 miliardi del periodo gennaio- giugno 2007. Il Made in Italy invece mantiene risultati positivi verso il complesso dei paesi Extra-Ue, infatti il saldo commerciale del sistema manifatturiero italiano cresce di ben 4,5 miliardi rispetto ai primi sei mesi del 2007.

Questi dati confermano ancora una volta sia l’influenza negativa dell’andamento dei prezzi petroliferi sulla bilancia commerciale italiana sia la vivacità delle industrie manifatturiere: il saldo della bilancia commerciale, al netto dei minerali energetici, è risultato infatti positivo nel periodo gennaio-giugno 2008 per 17,9 miliardi di euro, in miglioramento di 4,4 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.