19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Commercio

Subito saldi ma la crisi resta

Prezzi giù da gennaio. Ascom e Confesercenti: «Norme da rivedere. Tutto ebbe inizio con il fascismo...»

BIELLA - Centro città e centri commerciali presi d’assalto, durante questi giorni che precedono il Natale. Ma non è tutto oro ciò che luccica. Anzi. E il commercio resta un comparto in crisi. L’operazione di saldi anticipati, stabilita dalla giunta regionale, non piace a tutti. Non per esempio a Mario Novaretti, presidente di Ascom/Biella, che spiega: «Si chiamano saldi di fine stagione però vengono fatti cominciare sabato 3 gennaio… C’è qualcosa che non va… Un aiuto al commercio? Possibile. Io però li toglierei. Servirebbe una maggiore regolamentazione e una chiarezza di fondo sulla materia. Perché in realtà i commercianti nel corso dell’anno possono inventarsi diverse operazioni di riduzione dei prezzi: «svuota tutto», «rinnovo locali» e «promozioni particolari». Dopodiché non bisogna crearsi troppe illusioni. Il commercio resta un settore in grande difficoltà. Gli scontrini medi sono bassi. Vedere delle persone in via Italia non significa che poi tutti comprino». Meno drastico Angelo Sacco, presidente di Confesercenti: «Saldi? Mi paiono in gran parte un retaggio del passato, di un’Italia che non c’è più… Restano comunque un momento importante per molti commercianti e cittadini. I primi perché possono incassare bene, al di là di guadagni poi da verificare. I secondi in quanto possono usufruire di prezzi vantaggiosi. Questo in un quadro che resta difficile sia per le famiglie sia per gli esercenti. Anticiparli? Cambia poco, oggi c’è grande attenzione ad ogni spesa».

Tutto ebbe inizio con il fascismo
Le prime leggi che interessano le vendite straordinarie risalgono al periodo fascista. Una legge approvata il 2 giugno 1939 introduceva infatti per la prima volta le due categorie delle «vendite straordinarie» e delle «vendite di liquidazione», entrambe definite «forme di vendita al pubblico con le quali un commerciante cerca di esitare in breve tempo tutte le proprie merci o gran parte di esse, presentando al pubblico la vendita come occasione particolarmente favorevole». Nel dopoguerra ci sono poi stati diversi interventi legislativi per regolamentare la materia, spesso con differenze da Regione a Regione. Ad ogni modo, i saldi non esistono solo in Italia: molti paesi europei stabiliscono legislazioni particolari per le vendite promozionali. La legislazione tedesca è particolarmente restrittiva, con norme - anche in quel caso - che risalgono agli anni Trenta e il divieto di sconti maggiori del 3 per cento nei periodi dell’anno al di fuori dei saldi. All’opposto, negli Stati Uniti ogni commerciante è libero di fare ciò che vuole in materia di promozioni e ribassi di prezzo.