«La semplificazione normativa è obiettivo del Governo Berlusconi»
«Non voglio sottrarmi alle accuse Da una parte il Governo, infatti, dichiara di volere attuare politiche di semplificazione, ma dall’altro agisce in senso inverso attraverso il ricorso ai decreti legge e ai maxiemendamenti approvati con la fiducia. In realtà, la crisi del nostro procedimento legislativo ordinario è la causa dell’eccessivo ricorso ai decreti legge o all’emanazione di finanziarie di mille e più commi.
I tempi lunghi e indeterminati della decisione parlamentare e la mancanza di qualsiasi certezza sulla conclusione dell’iter legislativo ordinario, anche di quello relativo alle iniziative che attuano il programma del Governo, costituiscono deterrenti alla ordinaria produzione di proposte legislative da parte dell’Esecutivo e sono alla base di quella sorta di fuga verso i procedimenti legislativi speciali (decreti legge, leggi delega, leggi finanziarie omnibus) alla quale assistiamo da diversi anni. Il Governo sta lavorando per ridurre questi fenomeni patologici: quest’anno il Governo ha presentato un d.d.l. finanziaria molto asciutto (solo 3 articoli e 45 commi). Negli anni scorsi i d.d.l. finanziaria recavano già in partenza centinaia e centinaia di commi: nel 2006 era di 790 e nel 2007 di 505. Quest’anno il Parlamento per l’esame della finanziaria ha concentrato la propria attenzione su alcune questioni qualificanti, ha approvato un numero limitato di emendamenti, senza dar vita a quella sorta di assalto alla diligenza al quale eravamo abituati. Alla fine dell’esame in prima lettura il d.d.l. finanziaria è composto di 3 articoli e di 55 commi. Nel 2006 i commi erano diventati 824; nel 2007 erano 807 commi.
Il nodo da risolvere passa per la complessità istituzionale e le asimmetrie regolamentari tra Camera e Senato che contribuiscono a rallentare l’approvazione o la reiezione delle proposte presentate dal Governo. Un esempio su tutti: nelle ultime due legislature arrivate a naturale scadenza, il tempo medio impiegato per l’approvazione definitiva dei ddl del Governo è stata di 388 giorni dalla data di presentazione fino all’approvazione delle Camere. tempi che arrivano a 420 giorni per i disegni di legge delega. Altrettanto insoddisfacenti quelli dei disegni di legge ordinari che arrivano a una definitiva approvazione: il 30% nella XIII legislatura, il 60% nella XIV e 17% nella XV (dato riferito al periodo tra aprile 2006-gennaio 2008)».
«La soluzione per ridurre il divario tra società civile e tempi dell’attività legislativa può arrivare attraverso una più proficua collaborazione tra Governo e Parlamento. Bisogna ricostruire un ordinato procedimento di approvazione delle iniziative legislative sia governative che parlamentari con tempi brevi ma soprattutto prevedibili».
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