24 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Cittadinanza digitale a scuola

Crescono i numeri del progetto promosso da Fondazione Friuli con Mec contro il cyberbullismo

Nella seconda annualità del progetto aumentano gli Istituti, che saranno 40 e anche le attività di progettazione saranno implementate

UDINE - Venti scuole coinvolte, 1.200 insegnanti, 950 genitori, 1300 studenti, oltre 500 ore di attività e oltre 60 documenti scolastici aggiornati per adeguare gli Istituti delle province di Udine e Pordenone alle indicazioni della legge 71/2017 per il contrasto del cyberbullismo. Sono questi alcuni dei risultati presentati in occasione della seconda conferenza annuale del progetto «Cittadinanza digitale a scuola», promosso dalla Fondazione Friuli in collaborazione con l'Associazione Mec - Media Educazione Comunità.

Nella seconda annualità del progetto, inaugurata ufficialmente in occasione della conferenza, il numero degli Istituti salirà a 40 e saranno inserite attività aggiuntive di progettazione e approfondimento con l’obiettivo di ampliare l’impatto del progetto valorizzando l’esperienza acquisita nel primo anno di sperimentazione.

«Uno dei punti di forza del progetto - conferma Giacomo Trevisan, coordinatore regionale dell'associazione Mec - è consolidare la sinergia tra i soggetti che in Friuli Venezia Giulia stanno lavorando con le Scuole sul tema della Cittadinanza Digitale, coordinando gli interventi tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Fondazione Friuli e altri soggetti privati. Si punta ad uscire dall'emergenza del cyberbullismo - conclude Trevisan - per proporre una progettazione nel medio e lungo termine, con l'inserimento stabile delle competenze di cittadinanza digitale nell'offerta formativa delle scuole».

Oltre alle attività di supporto per l’adeguamento degli istituti scolastici alle direttive della legge 71/2017 sul cyberbullismo, il progetto punta infatti sulla progettazione di un curricolo verticale per la cittadinanza digitale e sulla sperimentazione di modalità didattiche innovative tra le quali le strategie di intervento basate sui principi della Giustizia Riparativa.

Alla conferenza sono intervenuti Giuseppe Morandini, presidente Fondazione Friuli, Giovanni Grandi, professore associato di filosofia morale dell'Università degli studi di Padova, Patrizia Pavatti, dirigente dell'Ufficio scolastico regionale e Ketty Segatti, direttore dell'area istruzione, formazione e ricerca della Regione. L’obiettivo condiviso dai relatori è quello di rendere sempre più efficace e capillare il lavoro con le scuole su queste tematiche, coordinando in maniera sempre più puntuale le risorse disponibili per raggiungere tutte le scuole della regione e offrire un supporto coerente con le necessità e le priorità degli Istituti.

A questo proposito nel corso della conferenza stampa la dott.ssa Segatti ha annunciato l’imminente attivazione, in via sperimentale, di una linea diretta per il supporto alle scuole nella gestione di problemi legati all’uso scorretto di nuove tecnologie. Un servizio possibile grazie al supporto della Regione, il coordinamento del Polo Formativo del Friuli Venezia Giulia, che ha sede presso l’Istituto Manzini di San Daniele e al supporto tecnico dell’Associazione Media Educazione e Comunità.