27 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Mafia

Morto a Tolmezzo il ‘padrino della Guadagna’, Salvatore Profeta

Aveva 69 anni. Da qualche giorno era ricoverano in ospedale. Si trovava nel carcere del capoluogo carnico dal 2016

TOLMEZZO – Uno dei capi mafia detenuti nel carcere di Tolmezzo è morto martedì notte a causa di un infarto. Si tratta di Salvatore Profeta, ‘padrino della Guadagna’. Da qualche settimana era ricoverato all’ospedale di Tolmezzo per problemi di salute, sorvegliato a vista dalle forze dell’ordine. Proprio nella struttura sanitaria ha esalato l’ultimo respiro. Aveva 69 anni.

MAFIOSO VECCHIO STAMPO - Profeta si trovava nel carcere di Tolmezzo dal 2016, e doveva scontare una pena di 8 anni e 2 mesi. Al momento del suo arresto, avvenuto a Palermo nel 2015, decine di persone si erano radunate per baciarlo e riverirlo. Era a capo del clan di Santa Maria di Gesù, gestito secondo le regole tradizionali delle cosche mafiose, con affiliazioni con il sangue, debiti d'onore, dedizioni religiose.

DIVERSE LE CONDANNE PER MAFIA - E’ stato indicato da collaboratori di giustizia come un ‘uomo d’onore’ sin dai tempi di Stefano Bontade. Negli anni ha subito condanne per mafia, droga ed estorsione, e fu arrestato anche per la strage di via D’Amelio (poi le accuse per un coinvolgimento nella morte del giudice Borsellino decaddero).