19 aprile 2024
Aggiornato 06:00
A Bologna

Il Sindacato Autonomo di Polizia di Udine e Trieste in piazza contro il governo

Proteste per il recente riordino delle carriere e il rinnovo del contratto di lavoro, che ha fortemente deluso le legittime aspettative della categoria

FVG – C’era anche il Sindacato Autonomo di Polizia di Udine e Trieste, martedì a Bologna, alla manifestazione nazionale per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare sentire al Capo della Polizia Gabrielli, presente a un evento nel capoluogo emiliano, il dissenso dei poliziotti per quello che sta accadendo al mondo sindacale della Polizia di Stato, in particolare al Sap, ma anche per il recente riordino delle carriere e il rinnovo del contratto di lavoro, che ha fortemente deluso le legittime aspettative della categoria.
Da anni il Sap è impegnato nel denunciare le carenze dell’apparato di sicurezza, portato sull’orlo del collasso operativo anche in Fvg, come spesso segnalato anche pubblicamente. La manifestazione di martedì è stata indetta anche per denunciare l’attività di repressione delle libertà sindacali, messa in atto nei confronti di rappresentanti del Sap. I poliziotti hanno diritto di associarsi in sindacati nel rispetto dei principi fondamentali della carta costituzionale.

«Negli ultimi tre anni – affermano dal Sap – il governo ha negato, diversamente da quanto previsto per legge, alle rappresentanze sindacali di Polizia (categoria che non ha diritto di sciopero) di condividere la parte economica postata nel documento economico finanziario prima della sua emissione. Il Governo ha imposto alle rappresentanze sindacali, una bozza di riordino atteso da più di 20 anni dalla categoria con ridotti margini di modifica e che di fatto, dopo la sua attuazione, non ha sortito alcun beneficio per la categoria, anzi un forte malcontento. Il Governo ha ‘proposto’ alle organizzazioni sindacali una bozza di contratto che non poteva non essere siglato dal Sap, pur fortemente contrario, pena l’esclusione per i prossimi anni dal poter svolgere la propria ‘rappresentanza’, così come prevede una legge così assurda per uno Stato democratico».

Inoltre, in questi giorni il segretario generale del Sap Gianni Tonelli è stato proposto per la sospensione dal servizio per aver, nelle vesti di sindacalista (è bene precisarlo), criticato e posto il dubbio su l’opportunità del coinvolgimento ‘politico’ di un vicecapo della Polizia nell’ambito delle sue funzioni lavorative. «Vogliamo una polizia moderna, al passo con i tempi e dignità per le famiglie degli agenti – conclude il Sap –. Non vogliamo che la sicurezza faccia un balzo indietro di 40 anni, un Paese democratico, civile e moderno questo non può permetterselo, né permetterlo».