I primi risultati della perizia autoptica sul corpo di Nadia confermano il soffocamento
All’interno della cavità orale della ragazza di Vidulis, incastrato tra i denti, è stato trovato un piccolo frammento di stoffa di circa due millimetri. Nei prossimi giorni saranno necessari ulteriori accertamenti atti a verificare se il tessuto di colore scuro sia compatibile con alcuni degli oggetti ritrovati nella Yaris di Mazzega
DIGNANO – Ieri la notizia delle preoccupanti condizioni di Mazzega per il quale i suoi difensori hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame al fine di ottenere i domiciliari. Per il 36enne reo confesso di aver ucciso la sua fidanzata, Nadia Orlando, la sera del 31 luglio, la scarcerazione pare però essere improbabile, così come anticipa il Messaggero Veneto e come precisato dall’avvocato della famiglia della 21enne, l’avvocato Fabio Gasparini, il quale parla di atto dovuto, precisando anche la mancanza di elementi che potrebbero portare a un accoglimento dell’istanza.
La relazione preliminare della perizia autoptica
Intanto il perito di parte incaricato dalla famiglia Orlando, il dottor Roberto Campanella, ha elaborato una relazione preliminare che contiene i primi risultati della perizia autoptica a breve consegnata alla Procura, come precisato dal legale dei genitori di Nadia. L’autopsia confermerebbe la morte per soffocamento (collocandola tra le 21.30 e le 22 del 31 luglio): all’interno della cavità orale della ragazza di Vidulis, incastrato tra i denti, è stato trovato un piccolo frammento di stoffa di circa due millimetri. Nei prossimi giorni - come precisa il quotidiano - saranno necessari ulteriori accertamenti atti a verificare se il tessuto di colore scuro sia compatibile con alcuni degli oggetti ritrovati nella Yaris di Mazzega. Ulteriore elemento che confermerebbe il soffocamento sarebbe dato da alcuni ematomi trovati sulle gambe e sul capo di Nadia, che avrebbe cercato di opporre resistenza al 36enne che pare invece (secondo la ricostruzione) le avrebbe bloccato le braccia.
Prossimamente
Nei prossimi giorni cellulari e pc di Francesco e Nadia, sequestrati subito dopo il delitto dalla Squadra mobile della Questura di Udine saranno analizzati dai tecnici. Entro due settimane, invece, l’anatomopatologo Carlo Moreschi, che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Nadia, depositerà poi i risultati dell’autopsia.