10 ottobre 2024
Aggiornato 13:30
Trieste | Opicina

Manifesti di Casapound contro la commemorazione di cinque antifascisti fucilati nel 1941

Nei manifesti i 5 fucilati vengono definiti «terroristi, ne' vittime, ne' martiri». La scoperta è stata fatta da agenti della Digos di Trieste da un controllo effettuato alla vigilia della cerimonia

TRIESTE - Alcuni manifesti di CasaPound sono comparsi ieri mattina a Opicina, sul Carso triestino, nel Parco della Pace - l'ex poligono di tiro gestito dall'Anpi locale - dove domani verranno commemorati i cinque antifascisti fucilati nel 1941 sulla base di una sentenza emessa da un Tribunale speciale. Nei manifesti firmati dal movimento di estrema destra i 5 fucilati vengono definiti «terroristi, ne' vittime, ne' martiri». La scoperta è stata fatta dagli agenti della Digos di Trieste da un controllo effettuato alla vigilia della cerimonia.

Le parole di Francesco Clun (CasaPound)

«Quando, circa tre settimane fa, il Comune di Trieste ha deciso di affidare la gestione di questo spazio all'Associazione nazionale Partigiani d'Italia di Trieste abbiamo espresso tutte le nostre perplessità ricordando che chi ogni anno viene commemorato a Opicina non è né una vittima né un martire ma solo un terrorista», spiega in una nota Francesco Clun, responsabile provinciale di CasaPound.

La replica di Tatjana Rojc

A rispondere a Clun è stata la senatrice del Partito democratico, Tatjana Rojc. «C'è parecchia amarezza verso quello che sta succedendo perché si è fatto tanto per la pacificazione del confine orientale, in ragione di una convivenza e per riparare le ferite che la Storia ha provocato da una e dall'altra parte. Aprire queste ferite in maniera così inutile, mi sembra che porti alla volontà di qualcuno di farci fare dei passi indietro». In merito alla decisione del Tribunale Speciale, la senatrice ha voluto puntualizzare come «quel tribunale era fascista, non c'erano dei giudici ma dei fascisti in camicia nera e le condanne sono state sempre sommarie».

La nota dell'ANPI di Trieste

«I manifesti affissi illegittimamente questa notte, sul carso triestino ad Opicina, da parte di CasaPound Trieste, rappresentano un atto gravissimo, che riteniamo possa configurarsi come apologia del fascismo». Lo scrive in una nota l'Anpi di Trieste che, insieme con l'Anpi nazionale, è tornata a chiedere lo scioglimento del movimento di estrema destra «in quanto organizzazione fascista». L'Anpi fa riferimento ai manifesti in cui i 'Fascisti del Terzo millennio' definiscono 5 vittime antifasciste «terroristi».