29 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Migranti

Serracchiani: «quando comincia l'evacuazione del Cara di Gradisca?»

«L'accoglienza in FVG non è terminata solo perché non se ne parla»

GRADISCA D'ISONZO - «Attendiamo che i benefici effetti del vento cambiato si facciano sentire anche a Gradisca, dove continuano ad esserci centinaia di migranti, senza che si abbia sentore di un calo delle presenze. A fronte della decina di migranti che non arriverà mai a Bordano, chiediamo a Salvini e a Fedriga: quando comincia l'evacuazione di Gradisca?». Lo ha affermato la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando le dichiarazioni di un gruppo di consiglieri regionali del centrodestra, che hanno espresso soddisfazione per il fatto che, come riportato, «difficilmente» il comune di Bordano con la frazione Interneppo saranno interessate dall'arrivo di richiedenti asilo. «Un gruppo di consiglieri e assessori – ha chiosato la parlamentare - di cui avrebbe potuto evitare di far parte almeno chi, oggi eletto presidente del Consiglio regionale, si propone e dovrebbe essere organo di garanzia per tutti».

L'ACCOGLIENZA IN FVG - «Si sappia che l'accoglienza in Friuli Venezia Giulia non è affatto terminata per il fatto che non se ne parla o – ha puntualizzato Serracchiani - perché si vuole smantellare l'accoglienza diffusa. Senza far rumore, gli arrivi e le partenze o meglio le scomparse, non sono mai cessati. Ad esempio dove sono sistemate le sia pur poche decine persone che continuano ad attraversare il confine sul carso? Non certo in Francia o in Polonia, bensì sul territorio della nostra regione». «Ma soprattutto – ha chiesto Serracchiani - è giusto che poche comunità, e tra queste Gradisca è la prima, sopportino un peso spropositato rispetto ad altre? Forse è giunto il momento che anche qui si formi un robusto comitato che si faccia sentire contro la presenza simultanea di Cpr e Cara (mai accettata dalla nostra Giunta e mai imposta da Minniti, ricordo a Fedriga) e protesti – ha concluso - per ottenere gli stessi «ottimi risultati» del comitato di Bordano».