10 ottobre 2024
Aggiornato 12:00
Trieste

Grande Guerra, una dura prova da non dimenticare

"Incolmabile è il debito di giustizia con chi, dal conflitto mondiale, non è più tornato. Possiamo solo mantenere viva la memoria di ciò che è stato e che non dovrà ripetersi. - commenta il governatore Fedriga - Ogni iniziativa che ricordi la Guerra non sarà solo sostenuta ma incentivata dalla Regione"

TRIESTE - «L'incolmabile debito di giustizia che la nostra comunità ha nei confronti di chi ha perso vita, affetti e beni a causa del primo conflitto mondiale deve - per quanto possibile - essere sanato, mantenendo viva la memoria di ciò che è stato e mai più dovrà essere».

PARLARE DI PERSONE - Lo ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, intervenendo oggi al convegno "Le istituzioni e la Grande Guerra" presso la Prefettura di Trieste. "Affrontare un tema come la Grande Guerra significa parlare in primo luogo di persone: uomini mandati a combattere per terre lontane, su confini di cui spesso ignoravano l'esistenza; padri di famiglia inghiottiti dal fango delle trincee; figli restituiti all'abbraccio delle madri segnati per sempre nel corpo e nella mente dalle atrocità vissute; giovani invecchiati troppo presto nella fame, nella malattia e sotto il tiro del nemico».

TRAGEDIA - «Una tragedia - ha precisato Fedriga - che non ha solo ridisegnato i confini, ma soprattutto ridefinito quel complesso sistema di relazioni sociali ereditato dall'Impero che, dopo il primo conflitto mondiale e per ulteriori decenni, è stato chiamato ad attraversare una lunga metamorfosi».

CARATTERE ITALIANO - «Da questo contesto di profonda instabilità interna e internazionale, si sono corroborati - nello spirito della nostra gente - quella tenacia e quell'orgoglio che, anche in tempi più recenti, hanno rappresentato il tratto distintivo di chi, pur provato dalla sorte, ha sempre saputo rialzarsi con le proprie forze.»

MEMORIA - «Ogni iniziativa orientata a restituire la memoria - ha concluso il governatore Fedriga - è dunque non solo sostenuta ma incentivata dalla Regione, nella consapevolezza del gravoso compito che la nostra società è chiamata ad assolvere.»