Roberti, appello al ministro dell'interno: "Abolire il permesso di soggiorno umanitario"
Istituzione dei Centri per l'identificazione e l'espulsione, più controlli sui confini e cancellazione del permesso di soggiorno umanitario previsto solo in Italia: queste le proposte dell'assessore. "In regione ci troviamo con stranieri che arrivano dopo essere stati respinti da Germania e Austria"
TRIESTE - Istituzione dei Centri per l'identificazione e l'espulsione (Cie), maggiori controlli sui confini terrestri e la cancellazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari previsto solo in Italia.
CONFERENZA STATO-REGIONI - Sono queste le proposte avanzate oggi a Roma dalla Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso l'assessore alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, nel corso della riunione della Commissione Immigrazione della Conferenza Stato-Regioni, la prima dopo l'insediamento del nuovo Governo.
PROPOSTE A SALVINI - «Stiamo lavorando - ha annunciato Roberti - a un documento unico da presentare quanto prima al ministro dell'Interno, Matteo Salvini».
PROBLEMA IN REGIONE - Nel frattempo, Roberti ha condiviso con altre Regioni le posizioni assunte che saranno discusse la prossima settimana nell'ambito della stessa Commissione Immigrazione. «Nella nostra regione - ha aggiunto Roberti - ci ritroviamo con afghani e pakistani che arrivano da noi dopo essere stati respinti da Germania e Austria. Il permesso di soggiorno umanitario esiste solo in Italia e va abolito per dissuadere chi adesso punta ad usufruirne».
AIUTO DAI CIE - «Attraverso i Cie, - conflude l'assessore alla Sicurezza - inoltre, sarà possibile provvedere compiutamente alle pratiche di rimpatrio per i non aventi diritto all'asilo».