29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
svolta infrastrutturale

Trieste Airport: inaugurato il nuovo polo intermodale a Ronchi dei Legionari

Popovic «Il polo intermodale di Ronchi dei Legionari è un'infrastruttura strategica non solo per il Friuli Venezia Giulia ma anche per il litorale sloveno e l'Istria croata». Gentile «Tredici mesi per un'opera pubblica rappresentano un tempo record»

RONCHI DEI LEGIONARI - È stato inaugurato oggi, lunedì 19 marzo, il polo intermodale dell'Aeroporto di Ronchi del Legionari con l'arrivo dei primi treni collegati direttamente all'aerostazione. Si tratta di una vera e propria svolta infrastrutturale, destinata a incidere con successo nelle prospettive di sviluppo dell'Aeroporto del Friuli Venezia Giulia. Un cambiamento che consente ai viaggiatori di raggiungere direttamente lo scalo regionale via treno, da Trieste, Udine e Venezia, grazie a una nuova stazione collegata all'aeroporto con una passerella in acciaio e vetro. Un progetto, come è stato ricordato dalla Regione nel corso della cerimonia, pensato tre decenni fa ma che solo in questi ultimi anni ha ricevuto una decisiva accelerazione amministrativa e politica.

70 CONVOGLI GIORNALIERI - Sono 70 i convogli giornalieri che a pieno regime partiranno nelle due direzioni dalla stazione, la quale, grazie alla banchina lunga 400 metri, può essere raggiunta anche dai treni ad alta velocità. Un elemento, questo, fortemente strategico in chiave turistica per Trieste Airport in considerazione del collegamento rapido - in meno di un'ora - con Venezia. Il corpo centrale della nuova infrastruttura, oltre che dalla stazione ferroviaria, è costituito dalla passerella lunga 425 metri per 7 di larghezza, che si erge a 6 metri di altezza dalla strada statale 14. Essa si sviluppa lungo tutta l'area del polo intermodale, collegando la stazione ferroviaria e l'aeroporto con il parcheggio per le automobili e gli stalli di sosta dei pullman. Per agevolare il flusso e la mobilità dei viaggiatori sono funzionanti lungo il percorso scale mobili e tapis roulant. Potenziate e totalmente innovate anche le aree destinate a parcheggio, con un multipiano da 500 posti e uno spazio a raso per altre 1000 autovetture: il tutto inserito in una nuova viabilità.
Nel suo complesso il nuovo polo intermodale fa di Trieste Airport l'unico scalo in Italia ad avere la massima capacità di connessione tra i diversi sistemi di trasporto.

I VANTAGGI DEL POLO - E' stato il presidente della società di gestione dello scalo, Antonio Marano, a sottolineare in primo luogo i tempi record per la costruzione dell'opera (13 mesi) e il rispetto del cronoprogramma dei lavori. Oltre a ciò Marano ha rappresentato i vantaggi del collegamento via treno, tra questi i tempi da 'metropolitana' che connettono lo scalo a Trieste e Udine rendendo il servizio funzionale ed economicamente competitivo.
«Il terzo passaggio - ha spiegato Marano -, sarà quello della ricerca del partner industriale; anche perché questo aeroporto oggi ha tutte le carte in regole per entrare sul mercato: conti in ordine e un'infrastruttura all'altezza dei migliori standard europei. Con quello che sarà il nuovo socio - ha concluso - potremo fare quel salto di qualità decisivo in termini di tratte e di hub collegati».

INFRASTRUTTURA STRATEGICA PER SLOVENIA E CROAZIA - «Il polo intermodale di Ronchi dei Legionari è un'infrastruttura strategica non solo per il Friuli Venezia Giulia ma anche per il litorale sloveno e l'Istria croata». A dirlo, il sindaco di Capodistria, Boris Popovic.
Lo stesso Popovic ha spiegato che quello di Ronchi è di fatto lo scalo principale per una significativa parte di territorio sloveno in quanto più vicino e più facile da raggiungere dell'aeroporto di Lubiana, specialmente nella stagione invernale a causa delle condizioni metereologiche. «Questo - ha ribadito il sindaco -, per ragioni di praticità, è il nostro aeroporto naturale. Anche perché lo scalo di Portorose, che è quello a noi più vicino, è adeguato esclusivamente all'atterraggio di aerei di dimensioni ridotte». Popovic infine vede nel nuovo polo intermodale e nei collegamenti diretti via treno una 'formidabile' opportunità di sviluppo turistico. «Sono sicuro - ha concluso il sindaco - che questa infrastruttura comporterà un aumento del flusso di turisti a beneficio dell'economia di tutto il territorio transfrontaliero».

MODELLO DI INTEGRAZIONE MODALE - Tredici mesi per un'opera pubblica rappresentano un tempo record: un risultato che si è potuto conseguire grazie a un'importante convergenza di intenti sull'obiettivo. Così afferma l'amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile. «Per Rfi - ha spiegato Gentile - la realizzazione di questa infrastruttura significa un ulteriore passo verso un modello di integrazione modale che stiamo portando avanti su tutta la rete ferroviaria italiana». Gentile ha poi sottolineato come realizzare degli hub intermodali, che integrino treno, aero, bus e automobile senza demonizzare alcun sistema di trasporto, è una soluzione efficace in quanto capace di coniugare l'ottimizzazione dei costi e la sostenibilità ambientale. «Il presupposto di tutto ciò - ha concluso Gentile - è avere un'infrastruttura come il polo intermodale di Trieste Airport».