1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
passo avanti nella lotta al cancro

Sarà a Gorizia lo scienziato Tomasetti, autore di test per la diagnosi precoce dei tumori

Venerdì 16 marzo uno degli scienziati di punta della John Hopkins University di Baltimora terrà una conferenza nell’ambito del Premio Patroni

GORIZIA - Nei mesi scorsi hanno parlato di lui i media di tutto il mondo per essere uno degli artefici dello studio sulla diagnosi precoce di otto tipi di tumore attraverso un test del sangue, pubblicato sulla rivista Science. Cristian Tomasetti è, infatti, uno degli scienziati di punta della John Hopkins University di Baltimora dove è stato realizzato il progetto. Venerdì 16 marzo, alle 18, Tomasetti sarà a Gorizia, città dove ha vissuto fino alla laurea e svolgerà una lectio magistralis, al Teatro Verdi, nell’ambito della cerimonia del Premio Patroni, in cui gli sarà consegnato un riconoscimento da parte della città.

PRONTO UN NUOVO TEST PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI - In Usa è pronto un nuovo test del sangue per la diagnosi precoce dei tumori. Il metodo, messo a punto dalla John Hopkins University di Baltimora, combina lʼanalisi del Dna e proteine. Nel team di ricercatori lʼitaliano Cristian Tomasetti. Un passo avanti nella lotta al cancro: dal sangue sarà possibile diagnosticare precocemente le otto più comuni forme di tumore, sulla base di un nuovo test che combina l'analisi del Dna e delle proteine tumorali e ha un'affidabilità che varia dal 69% al 98% dei casi a seconda del tipo di carcinoma. Lo descrivono sulla rivista Science i ricercatori della John Hopkins University di Baltimora. Il metodo, testato su mille malati, è stato chiamato CancerSEEK. Sono state valutate le mutazioni di 16 geni tumorali, insieme ai livelli di 10 proteine circolanti nel sangue, per il cancro del seno, fegato, ovaie, polmone, stomaco, pancreas, esofago e colon retto. Lo hanno provato su malati a cui erano stati diagnosticati tumori di diversa gravità, e su 850 volontari sani.
«Questo campo della rilevazione anticipata è fondamentale e i risultati sono molto eccitanti», ha detto alla Bbc Cristian Tomasetti, scienziato italiano della Johns Hopkins University School già noto per il suo studio sulla casualità delle mutazioni genetiche che sono all'origine del cancro University School già noto per il suo studio sulla casualità delle mutazioni genetiche che sono all'origine del cancro. «Io penso - ha detto ancora - che potrebbe avere un enorme impatto sulla mortalità per cancro».

GLI STUDI IN FRIULI VENEZIA GIULIA - Classe 1970, Cristian Tomasetti, dopo la laurea, e un master in Svizzera, si è trasferito negli Stati Uniti dove, fin dall'inizio, è stato 'conteso' da diverse Università per la sua attività scientifica. Oggi vive e lavora a Baltimora dove ha partecipato allo studio che potrebbe far compiere un fondamentale passo avanti nella diagnosi precoce dei tumori. La sua 'genialità' Cristian Tomasetti, l'ha dimostrata fin dall'infanzia. E' sempre stato bravissimo in matematica, a Gorizia ha frequentato il liceo scientifico Duca d'Aosta e poi si è laureato in Economia e commercio a Trieste, facoltà scelta proprio per la sua passione verso la matematica. Aveva anche degli hobby, ha imparato a suonare il flauto e il sax all'Istituto di musica di via Oberdan e con fratelli e amici si dilettava anche a giocare a calcio o a tennis. Insomma, un normale ragazzo goriziano che però, ben presto ha intrapreso una strada che lo avrebbe portato molto lontano, in tutti i sensi.

IL TRASFERIMENTO NEGLI STATI UNITI - Dopo la laurea ha raggiunto uno zio negli Stati Uniti per un master dove è rimasto per qualche mese e ha conosciuto sua moglie, Susanne, sposata poi tredici anni fa in California, dove aveva vinto il concorso per un incarico da professore. Ha iniziato a pubblicare studi e ad un certo punto è stato chiamato a Washington per un prestigioso dottorato: pur che accettasse  hanno offerto ospitalità a tutta la sua famiglia. Si stava realizzando un sogno visto che, in quella università avrebbe trovato gli autori di libri sui quali aveva studiato e su cui si stava formando. E' stato anche ad Harvard, poi a Boston e sempre più spesso veniva chiamato a conferenze internazionali. Quindi c'è stato l'incontro della svolta, quello con lo scienziato Bert Vogelstein della John Hopkins University di Baltimora cui lo lega un rapporto di grande stima reciproca e con il quale condivide gli studi sui tumori.
La fama crescente non gli ha però fatto dimenticare Gorizia, che rimane la sua città alla quale è molto legato. «A Gorizia ritorna appena può- confida ancora la mamma- prevalentemente in estate, a volte basta un viaggio in qualche paese d'Europa per fare una 'deviazione' fino a casa». Peraltro, a Gorizia ha ancora diversi amici, con alcuni dei quali non ha mai perso i contatti.
«Appena abbiamo saputo di questo studio e abbiamo capito chi era uno dei protagonisti ci siamo messi in contratto con lui - ricorda il sindaco, Rodolfo Ziberna- perchè non possiamo che essere molto orgogliosi per aver portato il nome della città, della regione e dell’Italia alla ribalta internazionale, peraltro su un tema di così grande importanza per l'umanità intera. Venerdì gli consegneremo un riconoscimento per ciò che sta facendo a nome di tutta la città».