Dipiazza: «Richiedenti asilo per la restaurazione delle recinzioni di viale Miramare»
il sindaco: «Ci stiamo confrontando con la Regione per chiudere la partita. Ma ne parleremo anche con i nostri uffici, ovviamente con la Soprintendenza, poiché il Porto vecchio è vincolato, e con il Consorzio Italiano di Solidarietà - Ics e Caritas, che gestisono l'accoglienza diffusa in città»
TRIESTE – Pietre rovinate, metallo arrugginito, piante che invadono il marciapiede. La sistemazione della lunga inferriata che separa Porto vecchio da viale Miramare è necessaria. Perché non collaborare con le realtà che si occupano dell’accoglienza diffusa in città per risolvere il problema? Il sindaco Dipiazza ci sta pensando. La città otterrebbe un servizio, i richiedenti asilo si sentirebbero utili alla comunità. «Stiamo lavorando perché potrebbe, e sottolineo potrebbe, arrivare dalla Regione un finanziamento importante per restaurare queste recinzioni» ha spiegato il primo cittadino a Il Piccolo. Si tratta di una misura utilizzata da più parti, nonostante le leggi vigenti in Italia vietino a chi richiede protezione internazionale di lavorare. «Ci stiamo confrontando con la Regione per chiudere la partita. Ma ne parleremo anche con i nostri uffici, ovviamente con la Soprintendenza, poiché il Porto vecchio è vincolato, e con il Consorzio Italiano di Solidarietà - Ics e Caritas, che gestisono l'accoglienza diffusa in città» ha concluso.
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